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CLASSICS REWIEW 

 

 

Emerson Lake & Palmer “Tarkus” (Island-1971)

Molti di voi storceranno il naso di fronte ad un lavoro del genere reputandolo datato soprattutto a causa del suono che effettivamente non ha retto l’usura del tempo, ma non si può fare a meno di questo trio che per la prima volta propone un connubio basso-batteria-tastiere all’attenzione del grande pubblico. La chitarra, pur se raramente, appare grazie al bassista Greg Lake (King Crimson) ma la sua assenza comunque non si fa sentire e questo è il merito dell’immenso lavoro tastieristico di Keith Emerson.

Una cascata di tasti d’avorio ci coglie dunque all’ascolto di questo disco che al suo interno contiene la famosa suite “Tarkus”.  Essa viene concepita da Emerson durante il tour del 1970 ed alla fine dello stesso ,l’idea viene sviluppata al meglio in casa sua. L’argomento riguarda la guerra (Vietnam?)ed il famoso Armadillo disegnato da William Neal della cover a forma di carro armato (Tarkus) è li a dimostrarlo immerso nel fondale color arcobaleno, evidente segno di pace.  Nella introduzione della suite dal titolo “Eruption” si possono intuire le influenze jazzistiche e l’amore di Emerson per Frank Zappa e questo in futuro sarà confessato candidamente.

Vulcani in eruzione, battaglie fra mostri a forma di Porcospino con coda da scorpione (Manticore), Ptneranodonti bombardieri, insomma la fantasia dei testi di Lake pregni di allegorie “politiche” accompagnano tutto il lato a del disco.  Il pubblico di allora sembra gradire regalando al trio il primo posto nelle classifiche Inglesi.  Lo stile classicheggiante è comunque la spina dorsale del colosso musicale il quale da il meglio di se nel primo lato, nel secondo troviamo canzoni si simpatiche ma nulla più di banali motivi a tratti privi di fantasia. Degli EL&P si possono tranquillamente acquistare pure il disco d’esordio dal titolo “Emerson Lake & Palmer”  (Island-1970) ed il meraviglioso “ Trilogy” (Island-1972), sicuramente pane per i denti degli amanti del classicismo, delle tastiere e del sinfonico. In seguito comporranno altri buoni lavori come ad esempio “ Brain Salad Surgery” (Manticore-1973) od i sufficienti “Works vol.1 & 2”  ma a noi piace ricordarli più cervellotici, più impegnati anche se sicuramente anacronistici.

La Sanctuary oggi ha ristampato e rimasterizzato tutti i dischi degli inglesi avvicinandoceli con un prezzo sicuramente più disponibile, approfittiamone e godiamo al meglio l’evolversi del Progressive il quale passa pure in questa strada.

(Salari Max)

                                                                           

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