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METAL WORLD REWIEW
SHADOW GALLERY - LEGACY (Magna Carta) Li attendevo ormai da un po, ma oltre alla conferma è arrivata anche la consacrazione: gli Shadow Gallery, alfieri del prog metal americano al quarto album, riescono a superare il pur fantastico "Tyranny" di qualche anno fa e con "Legacy" firmano unopera di caratura superiore, ispirata e fluida, senza forzature e senza banalità - due dei difetti che tendono ad affliggere le prog metal band degli ultimi anni, dopo la fine del boom del genere. La differenza sta forse nelle qualità compositive di Gary Wehrkamp, tastierista estroso che si guarda bene dal copiare il classico modello Dream Theater e sviluppa un suo personale approccio, spesso sinfonico, in alcuni casi tributario del sound dei seventies. A conferma di tutto questo sentite "Destination unknown", e soprattutto i 34 minuti di "First light", dotata di unimpressionante scorrevolezza, come se per gli Shadow Gallery affrontare un brano di tale durata fosse una sciocchezza. Grande album, da non sottovalutare: resterà a lungo nel mio lettore.(Enrico)
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