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METAL WORLD REWIEW NIKOLO KOTZEV - NOSTRADAMUS (SPV) A volte per le cose migliori bisogna saper attendere. Del concept messe in cantiere dal chitarrista Nikolo Kotzev (Brazen Abbott), uno dei tanti innamorati di Blackmore e dei Rainbow, ma dotato di un gusto per la canzone che manca ad altri suoi colleghi, avevo sentito parlare già un paio di anni orsono, ma data la durata dellopera - circa 1 ora e 45 distribuiti su 2 cd - e lelenco dei musicisti coinvolti, tra cui tre ex Europe e unorchestra di 35 elementi, ogni ritardo è comprensibile. I vari personaggi del concept sono interpretati da diversi singer, e qui lelenco si fa veramente ricco: da Glenn Hughes a Joe Lynn Turner, passando per Goran Edman e Jorn "Coverdale" Lande, Doogie White (ex Rainbow, ora nei Cornerstone), Alannah Myles, praticamente il meglio dei vocalist hard rock, raccolti in ununica opera, sontuosa, non pesante, che chiaramente richiama in larga parte i seminali Rainbow e tutto il meglio dellhard epico e sinfonico. Dischi come questi sono più impegnativi rispetto ad un comune album, ma lasciano il segno più a lungo, e sono destinati ad essere ricordati come pietre miliari del genere. Effettivamente, data la latitanza dei Rainbow (Mr. Blackmore ? Ne abbiamo abbastanza di ninne nanne medievali, sicuramente gradevoli, ma tre dischi in fila ) e lo stato di inaridimento compositivo che ha colpito il vecchio Malmsteen, dubito che qualcun altro farà di meglio di Nikolo Kotzev nel giro di poco tempo. Sentite "Desecration", "World War II", "War of religions", "Chosen man", giusto per citare le mie preferite, e - se già non conoscete Kotzev nei Brazen Abbott - scoprirete un nuovo talento.(Enrico DellaRovere)
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