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METAL WORLD REWIEW

 

 

ICED EARTH- HORROR SHOW (Century Media)

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Nell’America dominata dai trend, dal nu metal, dall’hip hop e dall’alternativo rimane ancora un esiguo numero di irriducibili che continuano a suonare metal old style. Tra di essi uno dei nomi che gode di maggior successo - in Europa, chiaramente - è quello degli Iced Earth, band esistente ormai da 15 anni, e che con questo "Horror Show" firma la propria opera più ambiziosa e al contempo riuscita. Integrata nel gruppo la base ritmica dei tecnicissimi Control Denied e dei Death, il chitarrista e compositore Jon Schaffer ha finalmente compiuto il definitivo salto di qualità, evitando abilmente il rischio di auto citazione - in un genere che ormai vive di citazioni; rispetto agli album precedenti questo è molto meno immediato, più complesso, a tratti molto aggressivo, come nelle sfuriate thrash di "Jack", o nell’agghiacciante cadenzato di "Damien", che forse è la gemma di "Horror show", assieme alla conclusiva "The Phantom Opera Ghost", caratterizzata dal duetto vocale tra il versatile Matt Barlow e una donna. Per il resto le coordinate del gruppo rimangono le solite: classic metal USA potente, d’impatto, oscuro e a tratti malinconico, ma stavolta c’è qualcosa in più, una profondità e una ricerca compositiva che ancora mancava negli album prendenti. Francamente non mi attendevo un disco di questo livello, che spero porterà gli Iced Earth all’attenzione di chi finora li aveva snobbati definendoli "il solito power all’americana"…da band di valore, ma comunque assimilabile a tante altre - quali Metal Church o gli immortali britannici Iron Maiden - gli Iced Earth, dopo tanti anni e tanti dischi, possono finalmente scrollarsi di dosso qualsiasi fantasma e puntare ad obiettivi molto alti, non soltanto di vendite - dove già si attestavano su buoni livelli.(Enrico DellaRovere)

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