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METAL WORLD REWIEW

 



SLAV SIMANIC 'Let It Go' (Frontiers)
Senza novità, ma buone canzoni per questo zingaro della chitarra.
Anche se Slav Simanic è nato a Smederevo in Jugoslavia, il suo destino di "guitar hero" è segnato sin dalla prima adolescenza, quando a soli dodici anni inizia a studiare in una scuola di musica. La sua prima band importante si chiama Bride, nel 1994 si trasferisce a Toronto in Canada, dove apre uno studio di registrazione e nel 2000 arriva il debutto con un album quasi strumentale, 'Water's Life', dove Slav lancia messaggi parlati, tratti dalla Bibbia. Oggi, dopo aver contribuito a diversi tribute-album, lo ascoltiamo con un secondo lavoro, molto piu songs-oriented e che si avvicina a certo hard rock tenace, ma melodico di stampo Rainbow 'Difficult To Cure'-era. A fargli compagnia c'è un redivivo Phil Naro, il cantante che aveva illuminato i Talas di Billy Sheehan e più recentemente i 24K. Nel suo insieme 'LIG' vive di buoni canzoni, sorrette da un'attitudine verso il rock duro melodico del passato, con una chitarra importante e la voce di Phil, così vicina a Frank Di Mino degli Angel, da fare impressione. La produzione è con un taglio anni ottanta e quindi niente sonorità pre-confezionate e sinceramente io preferisco così! La slow 'People Say', ''You'Re Never Gonna Die' (un'altra rilettura di 'Spotlight Kid' dei Rainbow), 'You', 'See The Light', 'Promised Land, e The Message Of Three Angels' i brani più convincenti. Attenzione, la prima tiratura di 'Let It Go' contiene il bonus CD 'Water Of Life'! (GDC)

 

 

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