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METAL WORLD REWIEW
HEAVEN'S CRY
AXEL RUDY PELL
AN ALL STAR
LINEUP PERFORMING THE SONGS OF PINK FLOYD'
PYRAMID
IMPELLITTERI
ROBERT FLEISCHMAN
THOMAS BODIN
RYO OKUMOTO
SHIP OF FOOLS
HEAVEN'S
CRY 'PRIMAL POWER ADDICTION' (DVS/Audioglobe)
Finalmente un prog metal bello ed
intelligente!
Gli Heaven'S Cry giungono al secondo album dopo il rodaggio del debutto 'Food For Thought
Substitute' del 1997, che aveva ricevuto attestati di stima in tutti gli ambienti prog
metal. Personalmente avevo trovato il quintetto canadese ancora acerbo e poco incline alla
canzone, anche si era capito che la stoffa non mancava. Oggi siamo invece alle prese con
un lavoro importante e che amplia gli orizzonti compositivi del gruppo, con la tecnica
strumentale in primo piano, ma quasi sempre al servizio della melodia, come nella stupenda
'Masterdom'S Profit', che segue le tracce dei nuovi Rush. Canzoni mature e variegate
armonicamente come 'Divisions', 'Waves', 'Komma', dimostrano quanto sia importante lasciar
crescere un gruppo, permettergli alcuni errori, per averlo poi più forte e preparato di
prima. Oggi invece si tende a dipingere per capolavori accettabili esordi, bruciando così
la crescita e lo sviluppo futuro di ogni band. Non è il caso di questi Heaven's Cry,
ancora perfettibili ed in crescita, ma che mi sembrano già assestati su di un ottimo
livello. Sicuramente una delle band di prog metal migliori tra quelle attualmente in
circolazione! (GDC)
AXEL RUDI PELL
'KNIGHTS LIVE'(SPV/Audioglobe)
Doppio dal vivo celebrativo e
contemplativo per l'ascia germanica!
Sinceramente ad un disco dal vivo chiedo solo energia e voglia di divertirmento,
soprattutto se chi lo suona offre questo tipo di prodotto. Purtroppo l'appuntamento con
questo doppio di Axel Rudi Pell non sempre è convincente, non tanto per la scelta dei
brani, mancano forse alcune gemme, ma ci sono molti classici, ma con circa dieci dischi in
carriera, non capisco perché regalare tempo ad inutili assoli di batteria e tastiere o
perché trascinare i pezzi in lungaggini prive di senso. Molto meglio le versione
d'impatto di 'Fool Fool', Tear Down The Walls' o 'Warrior' il pezzo più bello e
rappresentativo della lunga storia di Axel Rudi Pell, non a caso è quello che chiude i
concerti. Il fatto di suonare in casa, è infatti estratto da un concerto allo Zeche di
Bochum in Germania, permette al gruppo di lasciarsi andare e coinvolgere il pubblico al
massimo e questo è un bene. Ma la mia opinione è che si poteva fare di più e di meglio!
Buono per permettere al biondo chitarrista di trovare il tempo per progettare le mosse
future. (GDC)
PIGS &
PIRAMIDS 'AN ALL STAR LINEUP PERFORMING THE SONGS OF PINK FLOYD'(Musea/Frontiers)
La magia degli album tributo nasce e muore nello spazio che si ascoltano una volta. C'è
fascino per scoprire come vengono rilette canzoni che conosciamo da musicisti che magari
amiamo, per poi arrendersi all'evidenza che le edizioni originali sono imbattibili. Non
sfugge a questa personale regola anche questa sfilata di campioni (Glenn Hughes, Steve
Lukather, Tommy Shaw, Tony levin, Ritchie Kotzen, Ronnie Montrose
) alle prese con i
giganti Pink Floyd. Il progetto gestito da Bob Kulick e Billy Sherwood mi sembra però
genuino e tutto sommato gradevole. (GDC)
PYRAMID 'GAUDY & LEGACY'
(Locomotive/Frontiers)
Considerati uno dei gruppi più
importanti della scena spagnola, i Pyramid raggiungono la metal del terzo album, dopo
celebrati concerti in patria e la partecipazione al Rock Machina Festival con Rhapsody,
Symphony X e tanti altri. Siamo al cospetto di una buona band di metal progressivo, con
ottime intuizioni ritmiche, fedele alla scuola dei Dream Theater/Fates Warning, con una
buona predisposizione melodica. Nulal per cui impazzire, ma sicuramente interessanti per i
fan di questo genere. (GDC)
IMPELLITTERI 'SYSTEM
X'(SPV/audioglobe)
Chris Impellitteri appartiene alla
scuola dei chitarristi anni ottanta, ma a differenza di suoi coetani come Tony McAlpine e
Ritche Kotzen, è rimasto sempre fedele al suono heavy metal, in qualche modo da lui
inventato con dischi come 'Stand In Line'. Una sorta di Rainbow molto più metal e privi
di epicità. Ed è prprio a 'Stand In Line' che torna Impellitteri, riunendo il binomio
con Graham Bonnett, per un disco che sembra fermo nel tempo al 1988 circa, il tutto a base
di riff terremotanti, l'ugola roca di Bonnett che macina acuti, assoli tempestosi, ma
ascoltabili e tanta, ma tanta energia. Nulla di nuovo, ma quanti ragazzini di oggi hanno
lo stesso temperamento di un Chris Impellitteri? (GDC)
ROBERT FLEISCHMAN 'WORLD IN YOUR
EYES'(Frontiers)
Dopo un disco solista targano anni
settanta e aver sfiorato il debutto dei Journey ed aver reso grande quello del Vinnie
Vincent Invasion, il cantante Robert Fleischman si concede un disco in proprio a base di
puro rock melodico. E, giusto per scacciare le incertezze, si tratta di un disco di
spessore, fatto di canzoni addomesticabili e cantante stupedamente, con un gusto folk, ma
non prive della giusta energia, tra Glen Burtnick e Donnie Miller. Belle melodie che
incantano e si riascoltano volentieri molte volte. Non servono pagine intere per dirvi se
un disco è bello. E 'World In Your Eyes' è un disco bello. Chi doiveve, avrà
sicuramente recepito il messaggio! (GDC)
TOMAS BODIN 'PINUP GURU'(Inside
Out/Frontiers)
Non condivido la strategia
commerciale della Inside Out di pubblicare una decina di album tutti nello stesso periodo.
D'accordo che la qualità spesso è ottima, ma si rischia di soffocare le uscite in
qualche modo minori. Come scoprire infatti questo lavoro solista di Tomas Bodin,
tastierista dei Flower Kings, che si troverà stritolato tra il nuovo lavoro della band
madre e giganti come Spock'S Beard e Symphony X? Qui Tomas può sfogare tutto il suo estro
tecnico e compositivo, privo del freno di Roine Stolt (leader dei Flower Kings) e ne vine
efuori un lavoro impegnativo, ma gradevole, che passa dal jazz al rock al prog con in
mezzo una buona dose di fusion. (GDC)
RYO OKUMOTO 'COMING THROUGH' (Inside
Out/Frontiers)
Accompagnato da tutti i musicisti del
suo gruppo, gli Spock'S Beard, e da musicisti di talento come Bobby Kimball, Glenn Hughes
e Steve Lukather, il tastierista Ryo Okumoto, si condede una chance solista a base di jazz
rock e fusion. Tra i solchi di queste nove canzoni c'è molta carne al fuoco, forse troppa
per chi è abituato a gestire solo ascolti rock, ma se avete voglia dis fide qui troverete
un rivale all'altezza. Disco ostico e quindi affascinante. (GDC)
SHIP OF FOOLS 'LET'S GET THIS MOTHER
OUTTA HERE'(Peaceville/Audioglobe)
Questa "nave di pazzi", nei
primi anni novanta ha incantato tutti gli amanti del rock liquido e psichedelico con due
album bellissimi. Questo inatteso, ma gradito comeback discografico, non è purtroppo un
nuovo album, ma una raccolta che porta un po' di giustizia postuma ad una delle band folli
e visionarie del free rock britannico del decenni o scorso. Come è forse più degli Ozric
Tentacles. Nel CD troverete anche una traccia video, che documenta il brano 'L=SD2', che
ebbe anche una discreta rotazione su MTV. Segnalo che il tastierista Les Smith è oggi
negli Anathema, dopo un breve soggiorno nei Cradle Of Filth. (GDC)
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