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METAL WORLD REWIEW

 

ANGRA

DREAMTIDE

GIANT

MAEVE OF CONNACHT

 

ANGRA - REBIRTH (Atrheia Records)

"Rebirth" era sicuramente uno dei dischi più attesi dell’anno, considerata la bufera attraverso cui sono passati gli Angra, con il gruppo praticamente spaccato a metà. Va sicuramente lode a Andrè Matos e a chi lo ha seguito: lasciare un nome come Angra, che da solo garantisce vendite, senza dare le solite battaglie legali non è da poco. I chitarristi Kiko Loureiro e Rafael Bittencourt rispondono all’uscita di "Virgo", il progetto di Matos, con "Rebirth", album decisamente compatto, cantato molto bene dallo sconosciuto Edu Falaschi - praticamente un clone dello stesso Matos - basato per lo più su un solido power metal dai connotati progressivi abbastanza accentuati, insomma un ritorno alle sonorità di "Angels Cry". Se questa sia una scelta sincera o una mossa per vendere lascio giudicare a voi, va comunque rilevato che "Rebirth" è fondamentalmente un disco bello e convincente - anche se, sia chiaro, lontano dai fasti di "Holy Land", probabilmente perduti per sempre. Ora ai "nuovi" Angra per risultare credibili non resta che dimostrare le doti della nuova line up anche dal vivo

                                

ANGRA "Acid Rain"

ANGRA "Heroes Of Sand"

ANGRA "Millenium Sun"

ANGRA "Running Alone"

DREAMTIDE - HERE COMES THE FLOOD (Frontiers)

Delusi dal virtuale scioglimento dei grandiosi melodic metallers tedeschi Fair Warning ? Non preoccupatevi, morto un re se ne fa un altro: Helge Engelke, chitarrista e compositore dei Fair Warning - sue sono le magnifiche "Angels of heaven" e "Save me", giusto per chiarirci - ha reclutato il vecchio compagno di squadra CC Behrens alla batteria e soprattutto Olaf Senkbeil, corista dei Blind Guardian, dotato di una timbrica e di un’estensione capaci di non fare rimpiangere troppo Tommy Heart, perso nel deludente progetto Soul Doctor. "Here comes the flood" potrebbe tranquillamente essere il nuovo capitolo targato FW, sentitevi a proposito "What you believe in", "Come with me", "Dreamers", "Sundance", "I take the weight off your shoulders": cambia il nome, non la qualità.    

GIANT - III (Frontiers)

Un nome davvero imprenscindibile dell’hard USA e un disco nuovo, in gran parte costituito da materiale d’epoca riregistrato con la stessa carica di 12 anni fa: "III" riparte esattamente da dove si erano fermati "Last of the runaways" e "Time to burn", cioè il top dell’hard/class americano, e ripropone la stessa formula vincente, fatta soprattutto di canzoni, ma anche di tecnica e suoni - le chitarre rombanti della vecchia "I’m a believer" ci sono anche qui ! Inutile dire che "III" è una delle priorità dell’anno in campo hard, e che la sua uscita aggiunge lustro alla nostra Frontiers, etichetta sempre più competitiva sul piano internazionale. Ma perché in America adesso, invece dei Giant come dieci anni fa, furoreggiano rapper, boy band e nu metal ? Da segnalare due brani coscritti con lo scomparso Van Stephenson.

                          

MAEVE OF CONNACHT - IMAGINARY TALES (Dragon’s Music)

Uscito da pochi mesi e passato quasi del tutto inosservato il debutto dei Maeve of Connacht, fuori per l’etichetta di proprietà di Alberto Ambrosi degli Asgard, è un buon concentrato di sonorità a cavallo tra il progressive più epico proprio degli italiani Asgard e dei Black Jester e le prime uscite dei Rising Force di Malmsteen, prima dell’esplosione melodica di "Odissey". Il richiamo ai Black Jester non è casuale se si considera che il chitarrista della formazione è proprio Paolo Viani, libero di spaziare tra riff energici e assoli scroscianti in stile neoclassico. Il cantato di Hubi Meisel, con la sua timbrica sottile e quasi femminile, può destare qualche perplessità iniziale, ma dopo alcuni ascolti riesce a farsi apprezzare, anche se immagino non soddisferà tutti. Alcuni troveranno sicuramente da ridire sulla registrazione, che forse non rende merito alle strutture intessute dal gruppo, ma il pubblico ristretto a cui questo disco è destinato, gli stessi che acquistano Balck Jester, Asgard e nomi del genere, saranno senz’altro più attenti a notare la maturità degli arrangiamenti e delle composizioni, tratti che differenziano i giovani debuttanti dai musicisti navigati presenti in questo progetto. Riporto sotto i contatti dell’etichetta vista la non facile reperibilità del cd:Dragon's Music Am Forstamt 18 ,83486 Ramsau - Germany dragmus@web.de

                            

 

Rewiew by Enrico Della Rovere

                                                                           

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