|
METAL WORLD REWIEW
HALF MAN 'Red
Herring' (Beard Of Stars)
Mentre molti gruppi moderni guardano
allo stoner come una rielaborazione della matrice rapida e violenta di scuola Kyuss, ci
sono formazioni come Firebird e Grand Magus che si abbeverano alla fonde dell'hard rock
saturo e massiccio degli anni settanta. In quest'ottica di bruciante hard blues gli Half
Man, che già avevano impressionato con il debutto 'The Complete Guide For Cynics', si
pongono ai vertici del genere, sia per coerenza stilistica, infatti i rifacimenti di
'Sugar Mama' (JL Hooker) e 'Willy The Pimp' (Zappa) sono fortemente retrò e sia per
produzione e scrittura, come se il tempo si fosse fermato al 1971 (Il primo viene
addirittura rielaborato e reso una potente jam). E mi vengono in mente Groundhogs,
Mountain, i primi ZZ Top, il messia Jimi Hendrix e tanti sconosciuti nomi minori tipo Sam
Gopal, Stonewall, Mariani, oggi riesumati dall'etichetta Akarma. L'apertura di 'Repulsion'
ha il calore di lava incandescente, seguita dalla forza elettrica di 'Too Late', 'Grass
Stains', 'Hard Road', passando attraverso i raggi sonici di 'Departed Souls', forse il
tracciato più coraggioso del gruppo svedese, che affonda colpi psichedelici in 'Pigs In
Space', a dimostrazione di una veduta musicale ad ampio raggio, seppur nei canoni del rock
duro privo di catene. È evidente che i gruppi stoner abbondano, ma questi Half Man hanno
tutto per catturare l'attenzione anche di chi cerca solo il meglio! (GDC)
BACK
NEXT
|