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METAL WORLD REWIEW
ENCHANT 'Blink
Of An Eye' (Insuide Out/Audioglobe)
Fatati e magici come e più di sempre
questi portavoci del prog metal melodico.
Ci eravamo lasciati due anni fa con gli Enchant di 'Juggling 9 Or Dropping 10'. Ci eravamo
lasciati con una band in forma e desiderosa di ampliare gli orizzonti del proprio
pubblico. Forse l'impresa è riuscita solo in parte, ma oggi il quintetto americano è di
nuovo con noi, per farci ascoltare un nuovo album. Ma 'BOAE' non è solo il quinto album
degli Enchant è forse la loro prova più bella e matura, così magicamente sbilanciata
verso il rock progressivo, con quelle melodie di chitarra che abbiamo imparato ad amare da
Steve Hackett, che riesce difficile trovare un motivo per non ascoltarli. Gli Enchant
hanno sempre pagato di essere gettati nel calderone del prog metal, liquidati come gli
ennesimi cloni dei Dream Thaeter, ma il gusto melodico di Douglas A. Ott è lontanissimno
dai virtuosismi di maniera di tanto metal prog e la voce di Ted Leonard ha le stesse
inclinazioni di Ruusell Arcara del periodo Prohpet. Ed è proprio ai Prophet che tendono
gli Enchant di 'BOAE' con cori pomposi e fraseggi armonici di rara intensità. Se
escludiamo la partenza sbagliata di 'Rapid Fire', tocca poi a 'Monday', 'Seeds Of hate',
alla splendida cascata di note di 'Flat Line', a 'Follow The Sun', 'Invisible', mostraci
una band che cerca la forma canzone co coraggio, dimostrando che si può essere tecnici
anche nella semplicità. Non è un disco che lascerò morire dopo soli tre mesi! (GDC)
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