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METAL WORLD REWIEW

 

 

 

DIAMOND HEAD ‘ALL WILL BE REVEALED’ (Cargo/Livewire)

 

Convincente ritorno

Un po’ a sorpresa la fine del 2005 viene illuminata dal nuovo album dei Diamond Head, autentica leggenda dell’underground britannico dei primi ’80. La prima notizia è di quelle che fanno male. A guidare le danze vocali del gruppo, non c’è più Sean Harris. E tanto basterebbe ad affermare, che la storia si può chiudere qui. Ma il chitarrista Brian Tatler, ha scovato tale Nick Tart, che del suo predecessore ha studiato al dettaglio registri e tonalità. Ovviamente non è la stessa cosa, ma il risultato è un album da non trascurare, almeno per chi ha sempre amato i Diamond Head. Dodici nuove canzoni, che si fissano a metà tra le intemperanze della prima NOWBHM e l’eleganza di ‘Canterbury’, la gemma che i Diamond Head pubblicarono nel 1983. Se ‘Mine All Mine’, ‘Nightmare’, Lost At Sea’, ‘Dead Or Living’, portano le stimmate dell’hard metal del gruppo, ‘All Will be Revealed’, la canzone, è il trait d’union con la vera magia del passato, un arpeggio dissonante, che si trasforma in un riff tenebroso, che Tart canta come solo il divino Harris avrebbe potuto. Un brano che da solo, colma i dodici anni di attesa, tanti ne sono passati, dall’ultima prova ‘Death And Progress’, live, antologie e raccolte escluse. L’assenza di Sean Harris, ha inevitabilmente spezzato l’alone di leggenda, ma ‘AWBR’ merita rispetto.

(Gianni Della Cioppa)

 

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