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METAL WORLD REWIEW
BEFORE THE DOWN "My Darkness"(Locomotive Music 2003) I Before the Down sono nati nelle desolate terre finlandesi nel 1999 in origine como solo project del chitarrista e vocalist Tuomas e dopo una manciata di songs e due demo si sono stabilizzati in una line-up definitiva.Nel 2001 incidono l'E.p."Gehenna" e successivamente pubblicano un miniCd contenente "My darkness" è con quest'ultima incisione che riscuotono l'attenzione di molte labels,tra le quali la più decisa e professionale risulta essere l' ispanica "Locomotive Music"che agli inizi del 2003 pubblica questo full lenght album intitolato "My Darkness".Il disco propone un sound potentissimo (è registrato nei celebri Finnvox studios)ricco di riffs taglienti ma farcito da una malinconica melodia che li proietta nei meandri del gotic metal.Tuomas Saukkonen è la voce dark che spinge l'ascoltatore negli inferi ma tra le esalazioni sulfuree emerge anche la splendida ed accattivante voce dell'altro chitarrista Panu Willman che ben interpreta brani come " Seraphim"che tra atmosfere visionarie esplode in eruttante metallo dai classici connotati teutonici.Il brano "My darkness"inizia mettendo in evidenza l'ottima sezione ritmica formata dal drummer Dani Miettinen e il bass player Toni Broman che sostengono la cattiveria vocale di Tuomas che regala vibrazioni nell'intenso refrain,reminiscenze classic metal nei successivi brani "Take my pain" e "father and son"quest'ultima cantata a due voci con una chitarra arpeggiata che sostiene una melodia evocativa e drammatica con intelligenti parti di tastiera suonate da Jarkko Mannikko.Chiudendo gli occhi si immagina una nebbia notturna che cala lentamente per poi addensarsi tragicamente nella seguente "Alone" che inizia cadanzata per poi esprimere nel finale un travolgente turbine umorale.I before the Down ci trasportano nel loro mondo cupo ed ossessivo anche nei brani "Angel" e "Undone"grondanti di malinconie arcane.Ritmo serrato per il brano "Human Hatred"con una chitarra corrosiva ed inquietante,mentre il capolavoro è lasciato come chiusura del disco e si intitola "4.16 am"un brano delicato con melodie mistiche e surreali dove un prezioso solo disegna sofferenza ed inquietudine fino a rasentare la commozione perfino ad un vecchio marpione come il sottoscritto.In definitiva una grande prova per questi finlandesi che ci regalano un disco emozionale come pochi.Un plauso anche per l'attenta label spagnola che ha aquistato nella sua scuderia un promettente gruppo.(Defox)
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