ITALIAN WAY OF METAL 

IN DEATH OF STEVE SYLVESTER 'Humanomalies' (Noize Factor/Self)

Per evitare assurde censure e forse per staccare completamente il cordone ombelicale con il passato, il cerimoniere Steve Sylvester, abbandona la vecchia sigla Death SS e riesuma In Death Of Steve Sylvetser, utilizzata saltuariamente in qualche disco. Musicalmente invece l'album si colloca sulla scia modernista dei recenti Do What Thou Wilt e soprattutto Panic. Dischi a base di moderno hard rock orrorifico, vicini al nuovo Alice Cooper, in un assemblaggio intelligente di tradizione e modernità. Trovo invece fuori luogo le forzature giornalistiche che lo vorrebbero una sorta di novello Marilyn Manson ed anche i continui paragoni con i vecchi Death SS, sanno più di riternello ammuffito, piuttosto che di critica costruttiva. Oggi Steve Sylvester è un musicista maturo, capace di infiammare palchi europei, con un metal rock fumettistico, che di fatto lui stesso ha contribuito ad inventare, in grado di elaborare un suono personale e riconoscibile, che trasuda immagine e sessualità da ogni nota. E i richiami satanici, sanno più di trovata cinematografica che musicale. Questo nuovo capitolo disocgrafico, si apre con The Sideshow, Grand Gugnol e Hell On Earth e subito il verbo del nostro è chiaro a tutti, in un alternarsi di ritornelli calamitanti e sonorità taglienti, sostenute da una ritmica potentissima, addomesticata da un ottimo lavoro di tastiere. Tra il gioco melodico di Miserere, l'hard cupo e malato di American Psycho e la ribellione ritmica di Abnormal, troviamo una versione personle di Sympathy For The Devil degli Stones, che però scontenterà tutti. Forse è solo un gioco, mada tempo per Steve Sylvster il gioco si è fatto maledettamente serio! (GDC)

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