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REVENGE "Dal passato ,Red Crotalo !"

intervista by Beppe Diana

RED CROTALO REVENGE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

REVENGE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La speranza è l’ultima a morire!!!! 10 anni, tanti ne sono passati dall’ultima volta che il nome Red Crotalo è risuonato nelle mie orecchie. Ricordo con molto piacere un articolo su di un vecchio Metal Shock, dove il maestro Della Cioppa, dedicava un articolo altisonante ad uno di quei musicisti che, con il suo modo di suonare ed intendere la musica, ha in qualche modo stravolto e sconvolto le conoscenze chitarristiche dell’epoca, insomma una sorte di Eddy Van Halen all’italiana. Pesaro splendida città delle Marche, in passato fucina di un manipolo di ottimi musicisti, e Paolo Perdetti, ecco il nome che si celava dietro questo ambiguo sinonimo, due punti di partenza per una ricerca durata quasi tre anni, fra scazzi e risvolti tragicomici, perenne ricerca su vasta rete, dove ricerca dopo ricerca, e quando meno te lo aspetti, quel nome, quel volto, quel personaggio, prendono forma dal nulla. E così, grazie ad un annuncio su di una bacheca di vendita on line, trovo un’inserzione, che poi scoprirò postata proprio dal mio idolo!!! Ebbene si, emozionarsi a 31 anni come se fossi tornato bambino, e provare quella gioia nel cuore come se avessi ritrovato dopo tanti anni, un vecchio compagno di banco, di cui avevo da tempo perso le tracce, ecco le prime sensazioni che ho provato nel colloquiare con Red Crotalo, e scoprire che chi consideravi inarrivabile, è invece la persona più alla mano che abbia mai conosciuto, hanno scatenato un uragano di ricordi, aneddoti e curiosità, che si sono susseguiti nell’intervista di cui sotto….


(Beppe) Ciao Paolo, allora la prima domanda che mi preme porti è : ma che fine ha fatto Red Crotalo? Lo sai che erano anni che ero alla tua ricerca?
(Paolo) Red Crotalo ha smesso i suoi panni (una vera propia armatura tra pettorine borchiate Stivali da cross con placche di metallo + vari accessori di pelletteria tagliati da noi personalmente...forse il nostro futuro era disegnare vestiti post atomici e creare una propria linea visto che Hell T. il cantante era diplomato disegnatore alle arti di Urbino) nel settembre 1989 data in cui ultimai un lavoro con il mio nome battesimale Paolo Pedretti.Era finito il mio tempo utile x concretizzare un percorso professionale che comportasse il minimo sostentamento economico. Ma Red è sempre continuato a esistere dentro di me anche se x dei periodi ha sofferto veramente tanto... Adesso è venuto il momento di fargli fare un giro dopo anni di clausura. Decisi comunque di proseguire la mia strada nella musica poiché l'avevo vissuta in modo viscerale fin dall' inizio 1981. Non potevo relegarla a hobby x me era una parte di me che moriva, l'hobby lo coltivi quando hai un tuo giardino.....le partitelle con gli amici tutto bello ma la musica x quanto mi riguardava era tutto. Ora ho una cover band un home studio dove qualche allievo studia con me faccio colonne sonore e ho scritto
del materiale Rock italiano con una Band i "Mendoza".
(Beppe)Toglimi subito una curiosità, ma che cosa significa "Red Crotalo"?
(Paolo)Un grande musicista, dopo il mio primo vero concerto con i "Serpentine Fire", mi disse che dalle movenze sembravo un Crotalo, poi io aggiunsi "red" che è il mio colore preferito.. Ne parlai con Paul Chain e lui fu entusiasta, allora eravamo sempre assieme, mi seguiva in molte cose.. spesso faceva il fonico ai nostri concerti e produceva il nostro suono live, x l'epoca tirava fuori suoni assurdi da vecchi mixer con l'eco a nastro. Quando ho visto il marchio con il mio nome sono rimasto un po’ stranito anche perché non era un nome usuale.

 
(Beppe)Il tuo nome è legato a doppio filo con quello dei Revenge, cosa ricordi di quella band e di quell’esperienza? Prima di formare il gruppo, qualcuno di voi suonava con altre formazioni o cover band?
(Paolo)Domanda da scriverci un libro. I Revenge durarono 6 anni, durante i quali successe di tutto ... Ricordo sensazioni molto forti ,ogni concerto era come l'ultimo atto della propria vita, quasi un evento religioso spiritualmente parlando. Prima dei Revenge ci furono i "Serpentine Fire" dove cantava sempre Fabrizio "Hell Throath", qualche cover ma sin dall'inizio facevamo pezzi nostri.. Eric Lumen suonava con i "Cani" gruppo Punk abbestia. Comunque era una vita randagia e spensierata, abbiamo dormito anche in stazioni, nei vecchi squali (Citroen), alberghi con strani fenomeni e accadimenti su cui ridevamo sopra……… Concerti strepitosi, le sbornie proverbiali di Lumen il vero personaggio da strada anche se viveva in una provincia (patito di motori amico di graziano Rossi il Padre di Valentino.. (impennava in discesa con un braccio ingessato senza freni). Una volata durante una prova, quindi non x scena ma per scelta spontanea, sfasciò tutta la batteria e riempì il resto della sala prove di Paul Chain piena zeppa di manichini strani e vecchi televisori .....


(Beppe)Il vostro mini lp "Hot Zone" è da tempo venerato da ogni buon collezionista di perle dimenticate dal passato, ma quando avete registrato quei brani, avresti mai pensato che un giorno quel vinile sarebbe divenuto oggetto di culto?
(Paolo)Quel disco fu una grossa delusione x noi !!!! Eravamo inesperti x quanto riguarda affrontare una produzione ...come poteva essere il contrario? Il nostro produttore Marco Melzi, era un produttore che finanziava il progetto xchè credeva nella band ma noi più che mai avevamo bisogno anche di un produttore da studio. Ogni band che ha lasciato il segno in quel periodo ne aveva uno, è la persona che riesce a mitigare i difetti e a esaltare le qualità che ti insegna dove e come piazzare un microfono e quale marca usare uno che ha esperienza x quel tipo di suono .Quella volta in Italia non esistevano e per permetterti un producer estero ci volevano tanti soldi. L'unico che ci avrebbe salvato da quel risultato sonoro scarso era Pau Chain che in precedenza ci aveva aiutato in altre registrazioni ma a causa dell'intestardimento del bassista, affidammo la cosa a un fonico di Torino di cui ho rimosso il nome .Quello fù il classico errore fatale che fai nella vita artistica che ti compromette tutto il futuro. Il disco fu recensito da molta stampa europea Olanda, Paesi dell’Est, Germania Inghilterra(Kerrang) ma fu accolto ovviamente con il :bravi belle idee ma non si ascolta. All’epoca fare un disco non era assolutamente semplice e se ci arrivavi dovevi farti trovare pronto all'appuntamento. Non mi sarei mai aspettato che diventasse oggetto di culto....non oso pensare cosa sarebbe diventato se avessi avuto Paul al mixer .Il suono che avevo dal vivo era dovuto non solo dalle mie mani e da una Guil s300d, ma anche da i suoi ampli e pedalini sperimentali autocostriuti.


(Beppe)A parte la demo del 1983 (credo), ed il mini lp, se non ricordo male, si era vociferato di un possibile disco per l’etichetta Ariston, vuoi fornirci qualche altro ragguaglio?
(Paolo)In occasione di un concorso ad Ascoli Piceno con 40 bands partecipanti (noi eravamo la17ma band in scaletta), Paul mi preparò un set di amplificazione x la mia chitarra assurdo, mi permise di ottenere un suono strabiliante x l'epoca tanto è che fui premiato dalla giuria come miglior chitarrista della rassegna e i Revenge vinsero il concorso con conseguente invito a Milano negli studi galattici dell'Ariston .Fu un viaggio pieno di speranze e di entusiasmo quello sul treno x Milano non lo scorderò mai. Allora era una grande etichetta con fatturati enormi sia di vendite sia di introiti editoriali. A fianco degli innumerevoli studi, c'era la fabbrica vera e propria con le macchine da stampa x i vinili e con 40 operai al lavoro ...li avveniva tutto il processo, registrazione, mixaggio e stampa. Dopo il provino in studio ci liquidarono con il classico ...avete scelto una strada difficile vi faremo sapere. Quello che registrammo i quegli studi andò perso. Ricevetti una telefonata dal direttore che mi propose un progetto di easy simil Rock con una cantante del loro parco artisti da lanciare. Chiaramente rifiutai non potevo tradire i miei compagni e il metallo che era la mia musica.


(Beppe)Sai, ascoltando molte demo degli anni ottanta, ho sempre pensato che magari i suoni erano quelli che erano, ma la passione e l’energia profuse in quei nastri, erano davvero encomiabili, tu come la pensi?
(Paolo)Penso in parte di aver già risposto con questi racconti. I mezzi non c'erano non c'era niente a parte un grande entusiasmo, passione, quella stessa che ti portava a dormire in macchina pur di suonare ad un raduno a centinaia di chilometri da casa.


(Beppe)Quanto era difficile essere una metal band italiana in quegli anni? Nel senso che oltre a combattere contro le infrastrutture inesistenti, anche la stampa estera si dimostrava poco duttile nei vostri confronti, vero?
(Paolo)All'inizio c'era solo un piccolo spazio su Rockerilla curato da Beppe Riva. Il resto erano solo fanzine di appassionati tipo Heavy di Paolo Scuri ed altre, la stampa estera ci cazziava sempre o ci ignorava a volte comunque a ragione, vedi il nostro discorso sul disco.
(Beppe)I Revenge furono anche una delle prime band ad essere invitate al festival metal di Certaldo in Firenze, com’era l’aria che si respirava quella sera? Avete mai avuto il modo o la possibilità di registrare qualche live bootleg?
(Paolo)Appena arrivai a Certaldo, la prima cosa che mi vidi e che mi rimase impressa, era un chitarrista maestoso, suonava con una sicurezza e una maestria non comune. Mi dissero "quello è Cappanera della Strana Officina", ebbi subito la sensazione che sarebbe stata una data storica. Noi arrivammo da Pesaro insieme ai Death SS con un furgone carico di spade catene teschi finti sul cruscotto croci dappertutto con un odore di incenso (altro che new age) da chiesa che si propagava tutt'intorno ,quando ci fermammo a un autogrill avreste dovuto vedere le facce della gente erano da candit camera!! Esistono delle registrazioni live sto cercando di restaurarle un pò.


(Beppe)Se non ricordo male, avevi prodotto anche "Like a man" il terzo demo degli Exile di Gianni Della Cioppa, vero? Ce ne parli?
(Paolo)Ho fatto la naja a Verona e ricordo Gianni come una persona stupenda x la sua genuinità passione interesse preparazione il tutto rappresentato da un modo di fare garbato e gentile anche se con la Band tirava fuori le unghie.
(Beppe)Sei ancora in contatto con qualche membro della band? Che fine hanno fatto gli altri ragazzi? Se non sbaglio il vostro vocalist Hell Throat, ha cantato sul disco dei Warhead, vero?
(Paolo)Ogni tanto ci sentiamo, stiamo lavorando a un progetto. Hell Throat ha cantato su quel disco, ha lavorato sulle voci con Paul Chain.


(Beppe)Non avete mai pensato ad una reunion o a ristampare parte del vostro materiale inedito?
(Paolo)Ci stiamo lavorando insieme a Melzi, Paul e Paolo Scuri


(Beppe)Conclusasi l’esperienza Revenge, formasti i Midway assieme a Simonini dei Crying Steel, ma chi erano i restanti membri del gruppo? È vero che al basso c’era Max Magagni?
(Paolo)Si al basso c'era Max (detto allora "Caval"). Dopo un anno partì x Los Angeles x frequentare il GIT, tornò dopo un anno che suonava meglio di me, solo che questa cosa non gli servì molto in Italia, e ritornò a L.A. x starci 8 anni. Ora è Max Magagni. Il Cantante era Fabio Di Fazio un amico che aveva sostituito come batterista Lumen in qualche occasione, e in altre aveva partecipato come corista in studio. Era stato anche qualche mese a Toronto in una band Canadese.


(Beppe)Quella fu anche l’unica volta che suonasti in una band con due chitarristi, vero? Questo mi fa pensare che l’alchimia che si era venuta a creare fra voi, era davvero magica!!!!
(Paolo)Con Alberto è stata un grande esperienza ho imparato tanto da lui. Dal vivo facevamo un assolo di tapping in sincrono "casuale" dall'effetto molto particolare. Aveva un gran suono e quando facevamo muro insieme era uno sballo suonare ...peccato che lui non ci ha creduto più di tanto.


(Beppe)Come mai lo split avvenne in maniera così prematura? Sai, in molti si aspettavano il grande salto dopo aver composto brani di qualità come "Once in a life time" o "Alone in the night".
(Paolo)C'erano troppi leoni nello stesso terreno, anche in senso zodiacale, io, Alberto e Fabio, c'era molta sfiducia nel futuro, e ognuno aveva progetti al di fuori della band. Era la fine degli anni ottanta o quasi, ed eravamo stanchi di lottare, io in particolare avevo ancora sul groppone la delusione dei Revenge ma seppur in un breve periodo abbiamo fatto qualcosa di buono, le potenzialità erano grosse, ma forse qualche volta siamo proprio noi stessi a non percepirle o a sopravvalutarle.


(Beppe)In tutti questi anni, in che modo è cambiato il tuo approccio con la musica rock in generale? La musica metal, fa parte ancora della tua vita? Ascolti ancora qualche bel vecchio vinile di Saxon o Maiden?
(Paolo)Ora ascolto di tutto ma la mia passione rimane sempre quella. Per me non è mai stata una moda, è un mio modo di essere, di sentire, di vivere. Certo, alcune cose adesso riascoltandole mi sembrano un pò banali, ma i grandi capolavori rimangono nel tempo, li riesci a valutare veramente x quello che hanno rappresentato. Quelli che ancora trasmettono energia a distanza di anni.. Ho riascoltato un disco dei Judas Priest che ho ritrovato, e mi è venuta di nuovo la pelle d'oca. Ho ascoltato tanto crossover x un periodo, i R.A.T.M. ,One minute silent, comunque passo da Glen Hughes , ai Puddle of Mudd, agli Areosmith agli Staind i Red HOT per dire qualche nome . Fagocito musica, se mi gira metto su anche un pezzo di Rammstein o di Steve Ray Vaughan.


(Beppe)Pensi che, con tutta l’esperienza che hai accumulato in questi anni e con l’avvento delle nuove tecnologie, oggi sia Midway che Revenge avrebbero avuto vita più facile?
(Paolo)In Italia x questo genere non è stato, non è, e non sarà mai facile, non per sminuire la nostra penisola, ma è un fatto legato alla cultura di un paese. Jimi Hendrix non è nato a Foligno, ma a Seattle. Il Rock parla un’altra lingua, ora più conosciuta e assimilata, allora era peggio, molto peggio. Se Ozzy fosse nato e vissuto in Italia, non avrebbe avuto spazio, i Kiss sarebbero andati a vendere le arance al mercato rionale, senza offesa x gli ambulanti. Comunque x la musica in ogni tempo è difficile, ai mie tempi non c'era niente, ma eravamo rispetto al territorio poche bands, e ancora non era stato detto tutto. -Ora sono passati altri 20 anni di schitarrate, uno che inizia adesso cosa ti racconta, che non sia troppo sentito? Certo se adesso avessi le energie di allora, sono sicuro che qualche casino lo combinerei comunque. Ora con internet non ai limiti di raggio d'azione ma sei una goccia in un oceano se non hai una storia veramente importante da raccontare


(Beppe)Cosa ti viene in mente se ti dico: a) Strana Officina b) Beppe Riva/Rockerilla
(Paolo)Troppe cose che non saprei da dove cominciare.......La Strana era spesso nei nostri discorsi quotidiani proprio perché era la storia di qualcuno considerato anormale e che lavorava in una strana officina, tutti noi non eravamo normali,una volta un metallaro come me in città era emarginato, ma in fondo ero contento di essere un po’ fuori dal gregge . Beppe Riva lo incontrai x la prima volta a Milano nei primi anni 80 un mito!La mia popolarità del periodo (mi capitava di firmare autografi x strada) la devo sopratutto a lui che ci ha fatto conoscere al pubblico degli headbanghers.


(Beppe)Progetti personali per il futuro?
(Paolo)Un remaster dei Revenge mai usciti nanche su demo .Andremo questi giorni in Studio x un riarrangiamento di "Just another sign" un vecchio pezzo da inserire nel progetto. Stiamo valutando di mettere su cd anche "HOT Zone" insieme a questi brani ...vedremo.
(Beppe)Grazie Paolo per averci donato un po’ del tuo prezioso tempo, concludi l’intervista nel modo che più ti aggrada
(Paolo)UN grazie a te Beppe x avermi contattato, spero di risentirti all'uscita del lavoro che ti manderò appena pronto. Un abbraccio a tutti i lettori ... Red
Crotalo.

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