Dopo averli
visti all opera in un paio di occasioni sui palchi del Valpolicella
Metal Fest ed in occasione della calata in terra veneta (in quel di
Brendola) dei cult metallers Brocas Helm ,mi sono deciso di
scambiare quattro chiacchere con Yorick,colui che in primis è l
artefice ed il trascinatore dei Raising Fear ,band che ha dato alle
stampe un ottimo debut Cd e che si accinge a pubblicare il nuovo "Avalon"
entro il 2006...
Potreste dirci qualcosa sulla storia del vostro gruppo?
Siamo nati
intorno al 2001, quando al mio ritorno dagli Stati Uniti cercavo di
rifondare Helreidh, ed invece ho scoperto delle persone con cui fare
un genere di musica diverso dal prog a cui sono sempre legato molto.
Dopo un iniziale scambio di idee e opinioni abbiamo iniziato a
lavorare seriamente e dopo il classico periodo di assestamento la
line-up si è stabilizzata su quella che è l’attuale. Abbiamo
registrato un promo nel 2003, che ci ha fatto conoscere
nell’ambiente, e dopo qualche mese approdare a Dragonheart. Il resto
credo sia storia, abbiamo registrato Mythos che fortunatamente ci ha
portato a suonare molto in giro soprattutto quest’anno, con band
mitiche come Jag Panzer e Brocas Helm, e ci ha addirittura portato a
suonare in Germania. Per una band al suo debutto non è affatto male…
Cosa puoi dire ai lettori di Musica Follia riguardo una tua passata
esperienza artistica quale quella CON GLI HELREID ?
Helreidh
non è proprio del tutto passata, siamo in fase di grande ritorno,
con una formazione direi stellare, ma non voglio né esagerare, né
dare troppe anticipazioni. Dopo 5 anni di composizioni iniziate nel
2000 con Gary Wehrkamp degli Shadow Gallery, finalmente sono
riuscito a trovare una band probabilmente anche un contratto molto
interessante per far uscire “Orfeo” un’opera che recupererà lo stile
Savatage che tanto amo, intriso di prog rock e prog metal nel
vecchio stile Helreidh. Helreidh è ancora nel mio cuore ed è ancora
un progetto su cui vorrei puntare, sono sicuro che riuscirà a dire
ancora qualcosina… vi rimando a dopo le registrazioni Raising Fear
per le news sulla band. In fin dei conti se non ci fosse stato
helreidh e Underground Symphony oggi non saremo qui a parlare.
Come potresti descrivere la musica proposta dai raising fear?
E’ un Heavy
Metal con influenze di vario tipo dal thrash, al power tedesco o
all’heavy anni 80 da cui traiamo molti spunti. Nel nuovo album che
inizieremo a registrare a brevissimo, stiamo cercando un suono
massiccio e potente… un muro di chitarre che deve colpire, e sono
sicuro che ai Remaster Studio riusciremo ad ottenerlo.
Come sono i rapporti con la vostra etichetta discografica?
Direi
assolutamente eccezionali. E’ un rapporto di reciproco rispetto e
fiducia. Personalmente sono contentissimo sia della produzione che
della promozione. Anzi credo che dobbiamo essere assolutamente grati
a Enrico di averci preso tra le sue band.
Cosa pensate di avere in comune con le altre band odierne che
suonano il tipo di metal come il vostro, e quale pensate invece che
sia il vostro elemento distintivo?
Credo che
Raising Fear sia una band, con grandi margii di crescita, non mi
ritengo un musicista ancora completamente “imparato” (se mi si
consente la licenza). Intendo dire che abbiamo fatto solo un album,
e pur avendo anni di musica alle spalle, credo che dobbiamo ancora
calcare molti palchi per avere a pieno coscienza di quello che
sappiamo fare. Molte band come noi hanno invece alle spalle molta
più vita on-the-road, e forse questa è la differenza. Quello che gli
altri dicono di noi è che dal vivo abbiamo un ottimo impatto sonoro
e scenico, in effetti sono aspetti che curiamo molto, perché è dal
vivo che la band è band… speriamo di continuare su questa strada…
Come è stato accolto il vostro disco e quali sono stati i riscontri
che avete avuto?
Come in tutte
le cose, c’è a chi è piaciuto molto e c’è a chi non è piaciuto
affatto. Purtroppo, in parte penalizzati da una copertina non adatta
forse alla musica che proponevamo, abbiamo avuto anche riscontri
negativi. Ma se da una parte questo fa parte del gioco di esporsi e
rimettersi al giudizio del pubblico, dall’altra ci è anche da
stimolo per crescere come musicisti e capire dove dobbiamo lavorare
per migliorarci. A conti fatti comunque, la presenza al Tradate, al
Valpolicella, allo Swordbrothers in Germania e in molte altre belle
manifestazioni ci fa credere che comunque il bilancio è positivo.
Quali generi musicali oggi preferisci?
Difficilissimo
dirlo. Ascolto prevalentemente heavy, di tutti i tipi, dall’hard
rock al thrash, ma non disdegno altri generi vado matto per Loreena
McKennitt, fa una musica di grande ispirazione, e ovviamente spesso
mi faccio sedurre dai cari e vecchi Marillion.
Che opinione avete della scena rock odierna?
Se intendi la
scena rock mondiale, direi che il mondo della musica al giorno
d’oggi ha oramai raggiunto un tale livello di saturazione di mercato
che è veramente difficile ritagliarsi un piccolo spazio. Mi dispiace
parlare di questo argomento in maniera così dura, ma credo che
oramai l’offerta sia esageratamente ampia, e che il povero fan sia
nella confusione più totale. E’ difficile al giorno d’oggi riuscire
a trovare una band valida, o un album che valga i 20 e passa euro
che talvolta si spendono per acquistarlo. La crisi che sta colpendo
il settore probabilmente inizierà a compiere una selezione naturale,
purtroppo, questo grazie soprattutto a chi vedendo un facile
business ha speculato su band giovani o sconosciute investendo il
minimo e sperando in un ritorno almeno sufficiente per sopravvivere,
ma alla fine credo che solo le grandi produzioni possano garantire
un minimo di successo (quello vero intendo), in questo paludosa
scena…
Visti gli ultimi sconvolgimenti a livello mondiale dove il mondo stà
attraversando una fase critica storica,quanto la vostra vita
artistica (e quella comune di tutti i giorni) viene condizionata da
una simile situazione???
Domanda da un
milione di dollari… onestamente non saprei, e forse il fatto che non
lo sappia quantificare significa che non la influenza per nulla…
Sicuramente emotivamente le nostre vite non sono quelle degli anni
80, e di sicuro questo si riflette inconsciamente su tutto quello
che facciamo, ma non credo di sentirmi ora come ora condizionato da
ciò che mi accade intorno… ehm si lo so sono un misantropo…
Cosa ne pensi dei videoclips?
Sono un ottimo
mezzo di diffusione della musica e delle emozioni che questa
trasmette, tuttavia come in tutte le cose non bisogna abusarne..
credo che un video serva a poco se la qualità del prodotto musicale
è scarsa in partenza…
Quali sono i progetti per il futuro?
Disco con
Raising Fear, promozione del disco e poi cercherò di concentrarmi su
“Orfeo” vorrei riuscire per il 2007 a farlo uscire… ma il lavoro è
tanto e la strada è lunga…
Quanto è importante per voi suonare dal vivo?
In una scala
da 1 a 10, dire 10.000. E’ tutto per una band.
Per concludere... potete anticiparci qualcosa sul prossimo album dei
raising fear?
Si intitolerà
“Avalon” e sarà il primo capitolo della saga di Wolfram un
personaggio misterioso, che troverà avventure a spasso nello spazio
e nel tempo. Avremo degli importanti ospiti che presto annunceremo,
e la musica (la parte più importante) sarà un’importante evoluzione
di quella di Mythos, sia dal punto di vista compositivo (saremo meno
power e più heavy e epici), sia dal punto di vista sonoro, cureremo
l’impatto e il volume…
Grazie mille
della chiacchierata e appuntamento il 18 marzo 06 al Wild Night
Hawks di Brendola(Vicenza) dove presenteremo in anteprima il nuovo
Cd!
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