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NIKOLO KOTZEV
L'
Hard Rock del destino e la poesia!
Inutile nasconderlo, 'Nostradamus' è probabilmente il tipo di
album che avremmo voluto sentire da Ritchie Blackmore, purtroppo
ancora impelagato in improbabili musiche da nozze cortigiane del
1400. D'altra parte, la devozione di Nikolo Kotzev nei confronti del
Purple, Rainbow and Whitesnake sound è a prova di bomba, e risale
addirittura ai tempi dei Baltimoore di 'Double Density' (1992) e 'Thought
For Food' (1994). Poi ci sono stati i Brazen Abbot a dare voce alla
tradizione, con il coinvolgimento di personaggi dal passato
"profondo porpora" come Glenn Hughes e Joe Lynn Turner. E c'è stato
soprattutto 'Bad Religion' (1997), album-capolavoro che ridava
veramente lustro all'hard rock di derivazione Deep Purple, senza
perciò scadere in quelle operazioni calligrafiche tipiche, ad
esempio, del novanta per cento dei gruppi scandinavi dediti al
genere. Dopo un simile "botto", Kotzev ha cominciato a parlare,
soprattutto attraverso il web, di una sua imminente metal-opera, che
avrebbe avuto come tema unico la vita e le profezie di Nostradamus.
Detto fatto, il solito contorno di ospiti a cinque stelle alla voce
(Hughes, Turner, Lande, Edman, Alannah Myles, Sass Jordan) ed un
album importante, sia per l'enorme spessore tecnico che per gli
squisiti contenuti artistico-musicali.
Un
disco come 'Nostradamus' non è un'operazione da tutti i giorni. Che
ne dici di raccontarci la sua genesi?
Con
grande piacere. Innanzitutto, l'idea di una hard rock opera ha
iniziato a ronzarmi in testa fin dal 1997. A dire il vero, avrei
sempre sognato di comporne una, ma sai com'è, un'operazione del
genere richiede un alto budget e buoni contatti nell'ambiente che
conta. I dischi che ho pubblicato come Brazen Abbot mi hanno però
offerto la possibilità di realizzare 'Nostradamus', dato che nel
frattempo avevo sviluppato ottimi rapporti con molti artisti, e allo
stesso tempo ero riuscito a farmi conoscere nella scena rock. Vedi,
un concept delle dimensioni di 'Nostradamus' è una vera e propria
impresa, che ha richiesto pianificazione, devozione e tanta
pazienza. Ho iniziato a contattare i cantanti solo quando avevo già
scritto i demos, e le qualità che ricercavo in loro erano ovviamente
un gran talento vocale, ma anche una spiccata personalità a livello
umano. Con Goran, Joe e Glenn, tutto è stato estremamente semplice,
perché avevano già lavorato assieme a me con i Brazen Abbot; è
bastato spedirgli i demos con la musica per averli nel cast. Alannah
Myles era invece una voce con la quale volevo a tutti i costi
incidere qualcosa, così appena ho intravisto l'opportunità di
offrirle un ruolo, non mi sono lasciato sfuggire l'occasione.
Fortunatamente, Alannah ha accettato, e ha fatto anche di più; pensa
che è stata proprio lei a raccomandarmi Sass Jordan. Ancora io non
la conoscevo, ma siccome mi era stata caldamente consigliata da
Alannah, sono subito uscito a procurarmi alcuni suoi album. La sua
voce mi ha talmente entusiasmato che le ho immediatamente offerto il
ruolo, un ruolo che Sass ha prontamente accettato. Doogie White è
stata invece una scelta piuttosto ovvia per me, dato che ho
apprezzato molto il suo operato sull'ultimo cd dei Rainbow. Discorso
diverso per Jorn Lande, che mi fu a suo tempo segnalato da un
giornalista norvegese; con quella voce così possente e drammatica,
la parte dell'Inquisitore gli calzava a pennello. Una volta avuto
l'assenso anche di Jorn, realizzai di avere un cast incredibile,
composto da alcuni dei migliori rock singer sulla faccia della
terra; e capii che 'Nostradamus' sarebbe stata un'opera importante,
almeno per la mia carriera.
Sembra quasi che Brazen Abbot sia stato un mezzo per arrivare a 'Nostradamus';
eppure 'Bad Religion' era grandioso.
Forse
mi sono spiegato male, Brazen Abbot è un progetto vivo e vegeto,
anzi, proprio adesso ho iniziato a buttare giù delle idee per il
nuovo album, che dovrebbe uscire nei primi mesi del 2002. Sto
anche cercando di mettere in piedi un gruppo stabile dal vivo, con
cui girare l'Europa per un tour esteso. Quello che volevo esprimere
era semplicemente un concetto: non puoi concepire qualcosa di grosso
come 'Nostradamus' senza prima esserti fatto un nome, tutto qui.
Tra l'altro, nell'album sono descritti con dovizia di particolari
date, luoghi, personaggi e, ovviamente, profezie. Quanto tempo hai
passato sui libri?
Ho
studiato intensivamente la vita di Nostradamus per qualche mese,
dopo di che gli ho costruito attorno una storia di base,
riservandomi di decidere quale profezie fossero funzionali per la
riuscita del concept. Tuttavia, le liriche dei singoli pezzi sono
state scritte dai rispettivi cantanti coinvolti; Jorn Lande, ad
esempio, ha scritto con grande efficacia il testo di 'Inquisitor's
Rage'. Il lavoro più difficile è spettato probabilmente al povero
Goran Edman, perché doveva tradurre in parole comprensibili le
profezie più difficoltose da interpretare, ovvero quelle che
riguardano la seconda e la terza guerra mondiale. Goran ha passato
dei lunghi pomeriggi in qualche polverosa biblioteca svedese, al
fine di ottenere le necessarie informazioni! Comunque sono
estremamente soddisfatto delle lyrics del disco, penso che da sole
siano un piccolo capolavoro di sintesi e precisione storica.
Goran, Joe e Glenn erano
già passati attraverso l'esperienza Brazen Abbot. C'è qualcuno di
loro con cui hai
instaurato un rapporto più stretto?
Io
nutro un grande rispetto verso tutti i cantanti con cui ho lavorato;
si tratta di artisti pieni di talento, veloci nel lavoro, e
professionali nell'impegno profuso. E questa è una qualità
determinante in uno studio di registrazione, poiché l'interazione
reciproca e l'amicizia giocano un ruolo primario nella creazione
artistica. Sarò sempre grato ad ogni singer che ha partecipato al
progetto Nostradamus perché, senza il loro input, il risultato
finale non sarebbe stato così buono.
Anche con Bjorn Lodin ed i Baltimoore hai scritto songs di tutto
rispetto. Come consideri, oggi, quel periodo?
Baltimoore è stato il mio primo coinvolgimento vero nel rock
business, grazie al quale ho sviluppato parecchi contatti. Ho anche
scritto dei gran bei pezzi nei due album a cui ho partecipato, ma ad
un certo punto ho sentito l'esigenza di staccarmi per iniziare un
mio progetto personale. Oggi non ho più alcun rapporto con Bjorn.
Hai sempre suonato hard rock classico alla Deep Purple, Whitesnake,
Rainbow. Mai pensato di dedicarti a qualche altro genere, magari più
redditizio?
Ci ho
pensato in effetti, ma ho deciso che dovevo essere onesto con me
stesso, perchè il mio cuore è legato indissolubilmente alla musica
hard rock. Potrei anche scrivere qualcosa di differente, ma non l'ho
mai fatto in passato e credo che non lo farò nemmeno in futuro,
almeno fino a che non lo riterrò un passo necessario per le mie
esigenze artistiche. Chiamami pure ingenuo, ma credo che non abbia
alcun senso fare qualcosa solo per soldi, oppure per inseguire il
trend del momento.
(intervista by
Alessandro Ariatti,cortesemente
concessa da Andromeda
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