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Al
termine degli anni ’60, alla fine dell’era beat e delle profusioni
lisergiche, si cercavano nuove vie d’espressione, in contrapposizione
ai fiori e alle canzoncine nacque l’interesse verso atmosfere cupe,
suoni oscuri e argomentazioni su mistero, magia, riti esoterici e il
rock assunse un immaginario dark fatto di croci, teschi e tutto cio che
poteva impressionare dando un immagine decisamente negativa, basta ad
esempio citare i primi gruppi pionieri del dark e hard rock come gli
High Tide, gli Atomic Rooster e i ben più famosi Black Sabbath.
Naturalmente
in Italia eravamo ancora indietro, solo pochi gruppi iniziavano a
muoversi su territori diversi dal beat, gruppi come la Nuova Idea, i
Trip, il Balletto Di Bronzo, ma c’è stato un gruppo italiano che già
nel 1969 si propose con toni decisamente oscuri e misteriosi, sto
parlando degli Jacula, ma andiamo per ordine. A metà anni’60 nel
paesino di Cerreto, nel Marchigiano, c’è un giovanissimo musicista,
Antonio Bartoccetti, che ama passeggiare per le stradine,
materializzando le proprie fantasie magiche, fatte di animali notturni,
chiari di luna, elementi che assolutamente andavano tradotti in musica.
In quel periodo nel paese si parla di uno strano personaggio, Franz
Parhenzy, conosciuto come “il Mago”, che vive su un monte e pratica
strani riti, Antonio ne è affascinato e all’età di 18 anni lo
conosce, e viene poi introdotto nell’affascinante mondo dei riti
esoterici, con cui nutre la propria sete di conoscenze oscure e inizia a
scrivere pezzi che poi appariranno sul primo disco.
Nel
frattempo Bartoccetti si muove verso Milano dove conosce vari artisti
underground come Battiato, Juri Camisasca, Camerini e Paolo Tofani, il
futuro chitarrista dei fantastici Area, con il quale stringe una solida
amicizia, inizia poi concreti progetti, fondando ben tre gruppi
contemporaneamente, i Dietro Noi Deserto, gli Jacula e gli Antonius Rex,
che è anche lo pseudonimo che adotta per iscriversi alla Siae. Al suo
fianco ben presto si affianca una eterea figura, la bellissima Doris
Norton, una ragazza dagli occhi di ghiaccio definita angelo nel cantare
e demone nel suonare un vecchio armonium. Ben presto l’unico progetto
che viene portato concretamente avanti è Jacula, grazie ai consigli di
Alvin Lee, chitarrista dei Ten Years After che mette in contatto Antonio
Bartoccetti con la Gnome records, tutto è pronto per registrare un
album, a Londra.
Durante
le sedute di registrazione Antonio si rende conto che il materiale deve
finire nelle mani giuste, di persone che possano catturarne i messaggi ,
e così il primo album a nome Jacula, intitolato ‘In Cauda sempre Stat
Venenum’ viene stampato in soli 300 esemplari, distribuiti fra i vari
personaggi che ormai ruotano attorno al chitarrista. Il contenuto
musicale del disco è molto originale, l’unico paragone azzardabile è
nel suono di chitarra che molto somiglia ai riff ossessivi del buon Tony
Iommi, mentre per i testi basta citare alcuni titoli, come
‘Triumphatus Sad’ e ‘Magister Dixit’ , per capire le
argomentazioni. L’artwork viene affidato a un certo Mr. Travers che
collabora con il fumetto Jacula e si improvvisa produttore discografico.
Un organo liturgico, un Hammond, una Gibson e un basso cupissimi,
timpani orchestrali, questa la strumentazione iniziale del gruppo.
Successivamente Antonius si documenta molto, viaggia, torna nelle Marche
per andare ad abitare in un castello che utilizzerà come vero e proprio
quartier generale, e con nuova linfa vitale e stessa line-up il gruppo
registra il materiale per il secondo lavoro, ‘Tardo Pede In Magiam
Versus’, con un conenuto ancora più solenne per via di testi spesso
recitati più che cantati, e resi magici dalla voce di Doris Norton,
alias ‘Fiamma dello Spirito’ che oltre alle tastiere suona anche il
violino. Copertina medesima al precedente lavoro, ma stavolta a colori
per un album stampato in 1000 copie ma che non raggiunge le 200 vendute,
sarà anche questo ad alimentare un mito consolidatosi negli anni e reso
accessibile oggi grazie a etichette come la Black Widow ad esempio, che
ha ristampato il primo lavoro.
L’unico
concerto degli Jacula è stato fatto a Milano al teatro dell’Arte, per
45 persone disposte a pagare ben 50.000 lire, è un po’ la fine del
gruppo, visto che Antonio si trova in disaccordo con Gualtiero Guerini,
il produttore, e come conseguenza fonda gli Invisibile Forces, ma la
Norton e il terzo elemento del gruppo Charles Tiring non sono
d’accordo e il gruppo si separa. In realtà sarà solo Tirino a
separarsi dagli altri, visto che il progetto per la realizzazione di un
disco intitolato ‘Black Wizard’ va avanti, ma cambiando nome sia del
gruppo che del disco, il gruppo prende il nome di Antonius Rex, il disco
esce come ‘Neque Semper Tendit Rex’, al posto di Tiring entra Albert
Goodman, personaggio che ospita il gruppo nella campagna londinese, in
un castello denominato ‘A.Rex Covent dove nascono le nuove
composizioni registrate in una quasi totale reclusione, intervallata da
escursioni notturne alla ricerca della luce tenue di luna piena e dei
rumori del bosco.
Nel
frattempo mentre il gruppo si consolida, Antonius Rex si laurea e
rifiuta il servizio militare preferendo una sana reclusione.
Successivamente il gruppo incide diversi lavori, alcuni anche giudicati
commerciali dallo stesso Bartoccetti, fino al 1980… poi il niente?
E’ lo stesso Antonio Bartoccetti che con la sua disponibilità
ci ha spiegato alcune cose per capire l’universo di questo
meraviglioso progetto musicale, che sta rinascendo grazie ad una
accurata ristampa di tutti i lavori…
Antonio Bartocetti: intervista con il
vampiro
Come
è nato il progetto Jacula e quale filosofia si nasconde dietro le atmosfere
cupe della vostra produzione discografica?
Il progetto e'
sorto nel '69 andando in cerca di un intimo tono interiore da riplasmare e
successivamente da manifestare primariamente all'egocentrismo incoscente di chi
aveva 18 anni. La filosofia dei due album Jacula e' sintetizzabile nei termini
di: valutazione oggettiva del negativismo consumistico, ricerca interiore,
osservazione del mondo dark, evoluzione del proprio spiritualismo.
Come
siete arrivati a ‘In cauda semper stat venenum’ ?
Con la voglia
assoluta di trasformare in un opera discografica cio' che avevamo composto.
‘In Cauda’ e' stato un lavoro totalmente spontaneo, ci e' servito
primariamente per soddisfare il proprio Io e secondariamente, forse, per
comunicare un messaggio esoterico fuori dal tempo e dalle mode musicali
dell'epoca. A distanza di piu' di trenta anni In Cauda, quasi come
profeticamente, e' di nuovo disponibile come LP e CD.
La
scena musical-sociale dei ‘70 e quella degli anni 2000, cosa si butta e cosa
si lascia.
Gli anni 70,
musicalmente parlando, hanno rappresentato il culmine, l'apice della voglia
creativa e, pur se tutto deriva dalla classica, hanno lasciato un segno
tangibile. Dopo c'e' stata una discesa verso la piatta pianura dei prodotti
amorfi. Dal 1980 al 90 ci siamo divertiti con l'elettronica..... dal 90 in poi,
amo follemente produrre solo rumore creativo.
C'è
un disco in particolare per riassumere Antonius Rex?
I peggiori dischi
degli A.REX sono quelli che bene o male sono stati finanziati dalle case
discografiche ed hanno raggiunto una micro-notorieta': stiamo parlando
naturalmente di Zora e Ralefun, realizzati per soldi e con una fretta assurda:
li butterei volentieri nel dimenticatoio, ma questo e' impossibile. Pensiamo che
la migliore opera di Antonius Rex sia ANNO DEMONI uscita nel 1979 in tiratura
limitata sulla nostra etichetta MR. (Music
research n.d.r.)
Avete
un aneddoto interessante da raccontarci?
Aneddoti? Ce ne
sono troppi..... vediamone uno a caso, la quarta volta che ci recammo in
Romania, 1976, per i nostri studi su certe presenze della notte, il nostro
maggiordomo, o se preferisci segretario, vendette a TRE rumeni i nostri TRE
passaporti e per questo fummo costretti a restare in Romania per oltre TRE
mesi... lì comunque componemmo del buon materiale fra cui un brano ispirato
alla immortale storia della ‘Mano di Gloria’.
Perchè
‘Praeternatural’ e poi più niente?
Praeternatural
e' l'ultimo documento degli A.REX totalmente auto-prodotto a Maggio del 1980 a
Milano. Poi piu' niente primariamente per decisione presa e collateralmente
perche' la tastierista Doris Norton ha dato inizio alle sue sperimentazioni
soliste prima con in synth poi con il computer anticipando di un decennio i
generi techno-trance che sarebbero nati nel 1990. Doris Norton gia dall'80 ha
portato avanti il concetto di musicista autonoma con produzioni senza l'apporto
di collaboratori..... quella che oggi e' diventata una regola del business.
Come
avete progettato per il vostro ritorno in scena? Possiamo aspettarci attività
dal vivo e/o nuovo disco a breve termine?
Ogni cosa a suo
tempo...... non pensiamo vi siano i presupposti seri e prestigiosi oggi per un
ritorno on-stage. Comunque, mai dire mai !! Piuttosto dovremmo trovare il tempo
per riassemblare parti del video tour dell'epoca e trasformarle in un DVD.
Quindi ne' disco ne' live ma molte reissues. E' in ristampa in LP e CD Anno
Demoni ed il CD contiene un grande inedito del 79 ed include anche gli unici 2
brani 1972 di INVISIBLE FORCE.
Cosa
dite ad un ventenne che vuole avvicinarsi alla vostra musica?
Il 20enne oggi
e' pieno di exstasy e di techno. Se ascolta IN CAUDA lo puo' rifiutare in blocco
o puo' trovare le ragioni per tornare ad amare se stesso ed incamminarsi in una
ricerca che ha come obiettivo l'evoluzione del proprio io..... sappia pero' che
a tenerlo per mano in questo cammino potrebbe essere una REGINA... nera o bianca
non si sa..!
Discografia:
Jacula
"IN CAUDA SEMPER STAT VENENUM" (1969, Gnome; Black Widow 2001)
Jacula "TARDO PEDE IN MAGIAM VERSUS" (1972, The Rodgers; Mellow 1994))
Antonius Rex "NEQUE SEMPER ARCUM TENDIT REX" (1974, Darkness)
Antonius Rex "ZORA" (1977, Tickle)
Antonius Rex "ZORA (II series)" (1978, Tickle)
Antonius Rex "ANNO DEMONI" (1979, MR)
Antonius Rex "RALEFUN" (1979, RCA)
Antonius Rex "PRAETERNATURAL" (1980, MR)
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