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CLASSICS SPECIAL

 

 

THE TRIP 'Caronte' (1971, RCA)

 


Il potere dei mitici anni '70 è quello di non dover mai dare nulla per scontato, tutto ruota intorno alla fantasia del singolo, creare, dare tutto di se per realizzarsi e per poter dire " questo sono io! ".Ciò è valido per tutta l'arte, dalla musica allo spettacolo, dalla pittura alla moda ecc. ecc. Con questo non voglio assolutamente dire che tutto era bello, che si stava meglio e banalità simili, ma sottolineerei invece la ricerca dell'essere liberi in qualche modo e di emergere dalla mischia. Tuttavia ricordiamoci pure che erano anni molto difficili per la nostra storia ( anni di piombo ). E tutto questo cosa c'entra con i TRIP? I TRIP sono i figli di questo periodo, liberi , coscienti di vivere questa vita al meglio ricercando qualcosa dentro di se. Sperimentare in qualche modo , anche se in fondo sempre di pop rock si tratta. Ecco dunque le tastiere di Joe Vescovi ( voce ) fare da sottofondo alle chitarre elettriche di William Gray amalgamate perfettamente con una ritmica ricca di cambi di tempo grazie a Arvid Andersen al basso ed a Pino Sinnone alla batteria. Rock libero dunque , quel rock che si sente a fil di pelle e coloro che amano la musica di questi anni mi hanno sicuramente capito. Non dimentichiamo poi che i TRIP sono stati fra i primi in Italia ad avere contaminazioni progressive nel loro sound . Il primo LP 'The Trip' ( RCA-1970 ) ne è la prova con tracce di Blues, pop sinfonico e Jazz in brani come ' Riflessioni ', ' Visioni Dell'aldilà ' ed ' Incubi '. Ma è con 'Caronte' che questi artisti centrano l'obbiettivo. Concept di chiara ispirazione mitologica con un cantato in inglese, 'Caronte' si apre con la strumentale ' Caronte 1' che impressiona per il suo forte impatto musicale denso di cambi di tempo ed arricchito dalle acide chitarre elettriche di Wiliam. Nell'insieme i nostri dimostrano una notevole cultura musicale. Resta impossibile rimanere immobili di fronte a tanto ritmo, bisogna assolutamente muovere il piede... Nella successiva 'Two Brothers' escono alla luce le influenze dei KING CRIMSON e questo lo notiamo soprattutto nelle parti vocali distorte. Otto minuti di Rock a buoni livelli. 'Little Janie ' è una dolce ballata in perfetto stile italiano anni '70 molto orecchiabile e gradevole. In questo caso non troviamo però nulla di sperimentale ma solo una valida melodia alla 'Figli dei fiori ' . Dopo la parentesi dolce i TRIP ritornano alla grande con ' L'ultima Ora e Ode A J. Hendrix' dove ogni momento va assaporato con gusto visto l' ottimo arrangiamento sinfonico che il brano contiene. Dieci minuti di Progressive Rock ad alti livelli da fare invidia ai maestri inglesi! Chiude perfettamente il cerchio ' Caronte2 ' che va ad allacciarsi all'iniziale ' Caronte 1'. L'anno successivo i TRIP si riducono in tre, Andersen, Vescovi ed il nuovo batterista Furio Chirico ( Arti e Mestieri )e danno vita ad un nuovo concept che ripercorre di nuovo la valida strada della mitologia con ' Atlantide'. La veste grafica è ottima così pure i brani ma i nostri non raggiungeranno mai più i livelli di ' Caronte'. Nel 1973 il quarto ed ultimo disco del combo dal titolo 'Time Of Change ' (Trident). I TRIP fotografano dunque alla perfezione la storia musicale degli anni '70 e se qualcuno ancora non la conoscesse io gli consiglio di cominciare proprio da ' Caronte'. (Salari Max)


                                                                           

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