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CLASSICS SPECIAL

 

TEMPUS FUGIT 'The Dawn After The Storm' (Musea, 1999)


Il Rock Progressivo ha varcato i confini d'Europa gia da molto tempo, anzi, ad essere sincero pressoché subito la sua nascita, ed è approdato pure in terre quali il Messico ( vedi i bravi CAST ) e Brasile ( patria pure degli APOCALYPSE ). Questo è il caso dei TEMPUS FUGIT. Non solo Samba dunque, non solo calcio e carnevali, non solo caffè e belle donne, ma anche buona musica! Dediti al New Progressive, i nostri carioca si ispirano molto ai MARILLION dell'era Fish. I brani cantati sono però pochi e non interpretati in maniera teatrale. Spazio dunque ai strumentali e devo dire che la scelta si rileva azzeccata. Alle tastiere Andrè Mello, alla batteria Ary Moura, alla chitarra Henrique Simoes ed al basso Andrè Luiz, questa è la formazione. Trattasi dunque di un disco di Progressive Sinfonico melodico, impreziosito da deliziosi assoli di chitarra da parte dell'ottimo Henrique. Esempio lampante è il brano d'apertura ' Daydream' dove l'imponenza delle tastiere si alterna a trascinanti pezzi elettrici. Anche per questo prodotto vige la legge del ' bucolico ' ed ' arioso ' , se non si rispettano questi parametri atmosferici non si tratta più di Rock sinfonico ( questo mi sembra di aver capito nel tempo dopo numerosi ascolti di altrettanti gruppi ). Ecco ' La calma dopo la tempesta ' dunque ( 'The Dawn After The Storm '), secondo brano del lavoro che si apre con un bel temporale e che prosegue con otto minuti di musica rilassante. Solo il finale lascia spazio ad ampie fughe strumentali. ' Never ' terzo brano,questa volta cantato, ricorda molto da vicino i PENDRAGON degli anni '80 ed i gia citati Marillion. Farà certamente la gioia di tutti gli amanti dei suddetti gruppi ma lascerà sicuramente indifferenti tutti gli altri che ricercano nel Prog qualche cosa di nuovo. Io sottolineo comunque di nuovo la bella armonia tessuta della chitarra. Una acustica invece apre la bellissima ' Tocando Voce ' con un arpeggio che mi convince. Di nuovo l'amore per i PENDRAGON è sfacciatamente rilevato e la canzone a momenti mi ricorda ' Breaking The Spell ' ma con un so che di esotico e di velatamente triste. I TEMPUS FUGIT sono soprattutto bravi strumentisti oltre che ottimi compositori e 'The Fortess' è lì a dimostrarlo. Così come la gitana ' Preludio De Sevilla' sta a dimostrare , come se ce ne fosse stato ancora bisogno, l'ottima padronanza dello strumento da parte di Enrique. Meravigliosa l'armonia di 'The Sight' che sicuramente rimarrà scolpita nella mente di coloro che amano il Prog melodico. ' O Dom De Voar ' è introdotta da un piano che duetta con la chitarra acustica spagnoleggiante e lascia trapelare tutta la passione caliente dei Brasiliani per il proprio folclore. Simpatico strumentale. Conclude il cd ' Discover ', anche lei pregna di atmosfere sognanti e melodiche. Bel disco dunque e bella sorpresa per noi Europei padri del genere, l'unico appunto va all'artwork decisamente scarso ( Vinile come mi manchi....). L'incisione è buona e se in riguardo volete saperne di più cliccate su www.rockprogressivo.com.br/tempusfugit Io lo consiglio a tutti i nostalgici del New Prog anni '80. (Salari Max)

                                                                         

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