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CLASSICS REWIEW
TEMPANO Il Sud America in questi
ultimi anni è in fermento, gruppi come i Mexicani CAST od i
brasiliani SONUS UMBRA, APOCALYPSE ed i Peruviani FRAGIL sono solo
alcuni esempi di questo grande movimento. Questa volta interessiamoci del
Venezuela con i TEMPANO. Essi si fondano nella
seconda metà degli anni '70 ed esordiscono con "Atabal Yemal" nel
1979. Il disco da noi in Europa viene ristampato nel 1998 con diverse
bonus-tracks dalla Musea. La loro discografia negli anni '80 è abbondante
ma nulla di veramente significativo per quello che concerne il Prog Rock.
Nel 2000 stupiscono con l'ottimo "Childhood's End", piccolo
capolavoro colmo di atmosfere melodiche e poetiche, trattando uno degli
argomenti più cari al genere,l'infanzia perduta (vedi Marillion). Il loro
bagaglio tecnico è veramente elevato, ma il virtuosismo non è mai troppo
stucchevole nè fine a se stesso. Dopo due anni è la volta di "The
Agony And The Ecstasy", sicuramente il punto più alto della loro
intera discografia, analizziamolo partendo dal bellissimo libretto che lo
completa. Tutta l'opera si interessa della vita di Michelangelo Bonarroti e
ad ogni pagina corrisponde una sua opera con tanto di testi. A volte come
nel caso di "Attimo Infinito" e "Bonfire" la lingua è
l'italiano lasciato alla voce dell'ospite Marcella Mosca. Il graphic Design
è Sandro Bassi. Il CD si sviluppa in 15
brani ed incomincia con la strumentale "Twisted Mind". Ritmiche
spezzate, chitarra in evidenza ed il basso che lega il tutto con sferzate
quasi jezzistiche, si alternano a momenti più acustici. Sin da questa
canzone si comprende pienamente la tecnica che i Tempano hanno in possesso.
Voci radiofoniche e percussioni introducono la breve e sperimentale "Bonfire",
preludio a quel gioiellino dal titolo "Just In A Second". In certi
tratti del brano si possono riscontrare i Marillion più recenti anche se i
Venezuelani hanno una forte personalità. Belle le tastiere di Giulio Cesare
Della Noce nei momenti più calmi ed ottima la voce di Pedro Castillo
(chitarre). "Gigante" è un breve saggio di chitarra classica per
poi passare alla strumentale "Pietà" che con lo struggente assolo
di chitarra elettrica è certamente uno dei tratti più belli del disco.
"Timeless Time" inizia pacatamente e con il suo ritornello
orecchiabile fa immediatamente breccia nei cuori più romantici di chi
ascolta. Ottimo il lavoro al basso di Miguel Angel Echevarreneta. Semplice e
toccante. "Attimo Infinito" ,come gia ho detto, è narrato in
italiano ed è un pezzo abbastanza psichedelico molto ricercato nelle
sonorità. "Intermezzo" con le sue fughe di pianoforte non si
discosta molto dalla sua precedente traccia. "Porta Di Santo
Spirito" e "Giudizio Universale" sono da ascoltare
praticamente in cuffia per poterne godere al meglio tutte le sfumature,
anche in questo caso ci troviamo di fronte ai Tempano più sperimentali e
sognanti. Ascoltiamo stranezze degne di quell' "Ummagumma" che
tanto ha dato ai Pink Floyd. "Il Duomo" riporta il suono nel
binario più commerciale ed io incredibilmente ci sento gli ultimi Police,
sia nella voce che negli assolo di tastiere! Bravo pure il batterista
Gerardo Ubieda. Le atmosfere mutano improvvisamente con la breve ariosa e
sussurrata "Final Agony". Questi Venezuelani sanno veramente
disorientare l'ascoltatore con repentini cambi di atmosfere e di generi
tutti contenuti in questo superbo calderone! Ora è il flauto dell'ospite
Huscar Barradas ad accoglierci in "All Ages Tears", decisamente
uno dei miei brani preferiti. E' inutile sottolineare che i Jethro Tull sono
i primi che vengono in mente all'ascolto... Un tappeto di tastiere introduce
"Imaginary Sky", altro piccolo capolavoro melodico ridondante di
soluzioni chitarristiche che si fa ascoltare con piacere grazie ad un nuovo
azzeccato ritornello. E come nei spettacoli pirotecnici ecco il gran
finale:"Conspiracion". I suoi dieci minuti sono praticamente il
riassunto del disco, o meglio il riassunto di quello che sono i Tempano, di
tutto,di più! Questa è musica a 360
gradi, certo che"The Agony And The Ecstasy" non è di immediata
assimilazione, ma se pure in seguito non riuscite ad apprezzarli allora
avete sbagliato genere musicale...sorry.... (Salari Max)
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