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CLASSICS SPECIAL
KANSAS:
sognare ad occhi aperti!! E proprio cosi,i Kansas hanno fornito la loro versione della bellezza dei vissuti sereni ricorrendo allenergia che il rock esprime.Dopo due canzoni dedicati al southern rock che presentavano il violino di Steinhardt gia cera la prima firma dautore con "Lonely Wind" lento tributo che la maestosa voce di Walsh dedicava a chi ama vivere momenti di solitudine facendo amicizia con il vento (interiore ). Lintroduzione definitiva al tastierismo gia quasi barocco viene con "Belexes",canzone che in quei giorni non poteva non stupire con il gioco contemporaneo di chitarre e tastiere.Arriva poi il primo autentico capolavoro dei Kansas,"Journey from Mariabronn, una festa per chi ama sentire intrecci fra tastiere,chitarre e voci melodicamente espressive. Si tratta della storia dellamicizia tra due uomini,con il piu giovane che si allontana dallaltro finche i due tornano a vivere uniti dai propri ideali. E il primo episodio "romantico" della carriera dei Kansas,contenuto anche nel miglior live della band. "The Pilgrimage" e canzone dedicata a un pellegrinaggio ma sempre eseguita con grande trasporto melodico."Apercu" e episodio davvero significativo dal punto di vista strumentale, che descrive le ottime capacità tecniche dei singoli componenti la band. Chiude il disco "Death For Mother Nature", stupendo richiamo alla necessità di avere un pianeta senza la contaminazione tecnologica. E un messaggio che i Kansas ci consegnarono avvertendoci di quanto male possiamo fare alla nostra stessa vita se non rispettiamo lambiente in cui viviamo. Lanno dopo(75) fu pubblicato "Song For America", uno dei massimi episodio del pomp rock di sempre,unopera ispirata e toccante anche nei temi sviluppati,lopera cioè in cui la fusione tra doppia chitarra,doppie tastiere e violino, assurse già ai livelli massimi. Lapertura toccava a "Down The Road",pezzo più hard rock oriented, ma già la maestosa title-track,riprendendo il tema naturalistico dellalbum desordio,descrive i sogni che investirono i primi pionieri americani che si trovavano alle prese con una terra incontaminata e sognavano una specie di Eden.Mai nessuno ha trattato questo tema con la bellezza lirica che i Kansas infusero in questo pezzo,peccato solo che dire "America",oggi,non suscita le stesse emozioni che "Song For America" ha nutrito,ma chi ama la natura e i suoi paesaggi non si sottragga allascolto della canzone. I Kansas non sono mai stati autori di "tipiche canzoni damore",ma sono da definirsi una band dai contenuti culturali e interiori sicuramente Romantici (ciò indipendentemente dalla militanza di Kerry Livgren nel rock cristiano),e non so dire neanche dove lo stesso Livgren trovò lispirazione per comporre "Lamplight Symphony", intensissima fiaba pomp descrivente ciò che possiamo chiamare "Amore oltre la vita". È la storia di un vecchio che una notte si sveglia,si affaccia alla finestra per guardare la tomba della moglie morta e che poi ne viene visitato con promesse damore eterno. Ciò che colpisce in tale canzone e la forza con cui la coralita della band ci immerge nella storia con sonorita metafisiche(forse e il caso di dirlo).Indimenticabile !! "Lonely Road" e invece giocata tra le chitarre elettriche per una storia di violenza urbana."The Devil Game" invece introduce alla dimensione religiosa che poi Livgren abbraccera.Chiude "Song For America" la canzone che piu di ventanni fa mi fece conoscere la band:"Incomudro"(Hymn To the Atman),le cui sublimi evoluzioni strumentali commentano con dignita assoluta il contenuto mistico dei testi:e una riflessione sul significato della vita:"Crescere e solo tornare dove si e gia stati ". Cosi si chiude uno dei dischi che ho amato e amo di piu. Il 76 per i Kansas e lanno del grande successo di pubblico:"Leftoverture" strabilia lAmerica trainato dallhit dapertura "Carry On My Wayward Son",canzone coverizzata dai Dream Theater in cui il rincorrersi delle soliste si sposa con lesplosione del magico organo di Walsh e con il piano di Livgren,cosi che il refrain riesce a definire cio che il pomp rock ha espresso in America. Lattacco di "The Wall" e semplicemente indimenticabile,con le chitarre che ricamano unarmonia di bellezza estrema che si esalta nel cantato.E i contenuti delle canzoni continuano a entusiasmare per significativita."Whats On My Mind" e pezzo piu tranquillamente riflessivo. "Miracles Out Of Nowhere" torna a meravigliare per la solennita del ruole delle tastiere,chiudendo una magnifica facciata A. "Opus Insert" e quasi unanticipazione del finale con grandi spiegamenti di tastiere. E poi la volta della splendida "Cheyenne Anthem",in cui Livgren torna ai temi naturalistici a lui tanto cari descrivendo come la popolazione indiana perse la sua terra e il suo status in essa:i cori di bambini rendono ancora piu intensa anche se serena la sofferenza di questo popolo cui i Kansas vollero regalare un sentito tributo ! "Questions Of My Childhood" e un ritorno allinfanzia effettuato con il solito stile,in essa Walsh da ancora un ottimo esempio di vocalita. Chiude "Magnum Opus",il cui titolo e piuttosto esplicativo.La canzone,il cui incedere strumentale e stato recentemente ripreso dagli Shadow Gallery,e semplicemente il manifesto del rock barocco,ridondante come di temi descritti dai sei strumentisti,tutti i quali contribuirono alla composizione del pezzo.E inevitabile poi accostare la magniloquenza dei Kansas di "Leftoverture" proprio ai Dream Theater della seconda parte del recento "Six Degrees Of Inner Turbulence",episodio notevole della loro carriera proprio per la magniloquenza con cui hanno richiamato proprio i Kansas inserendovi sprazzi classicheggianti eccellenti. Dopo un altro anno(77) e la volta di "Masque",affresco che descrive levoluzione a tratti coreografica e allegorica di una band che cerca dimensioni contenustiche che siano anche nuove.Dopo le introduttive "It Takes a Womans Love(To Make a Man)", che Steva Walsh canta senza enfasi e "Two Cents Worth",ecco tornare i sogni umani a dare al gruppo la carica per comporre unulteriore perla,quella "Icarus(Borne on wings Of Steel)" che illustra lantichissimo anelito umano verso la possibilita di volare che qui diventa anche struggente.Segue la bellissima "All The World",che Steinhardt interpreta con pathos sincero e che e semplicemente un inno ai "buoni sentimenti" dal quale trasudono solo classe e profondita di intenti,e non certo banalita. "Child Of Innocence" dimostra la sensibilita della band verso linfanzia,dimostrata sempre con "pomposita musicale".Dopo "Its You",un rock n roll eseguito con lo stile di questa formazione,il discorso intrapreso con "Masque",si conclude e sublima con le finale "Mysterie And Mayhem" e "The Pinnacle",brani collegati e strabordanti di contenuti lirici e musicali in cui gli strumentisti riescono a esprimersi al meglio ma conservando sempre una coerenza notevole nellinterpretare i vari momenti musicali.E disco varia,oltre che affascinante,"Masque". Sempre nel 77, "Point Of Know Return" chiude la prima fase della carriera dei Kansas,seguito poi dal live "Two For The Show",testimonianza monumentale della vita gloriosa del gruppo.Anche "Point .." riscosse un notevole successo di pubblico grazie a canzoni deliziose e intense.La title track posta in apertura si iscrive nel lotto delle canzon piu orecchiabili anche se non tradisce la vena pomposa,mentre "Paradox" introduce una vena leggermente malinconica e "The Spider" e un episodio tutto strumentale inconsueto per gli usi della band fino ad adesso."Portrait" costituisce davvero un dipinto pomp.Segue "Closet Chronicles",pezzo sognante interpretato dalla voce liricamente suggestiva di Walsh.Ancora hard pomp in "Lightnings Hand",cui segue un lento che chi ama i Kansas non dimentica mai,"Dust In The Wind",uno dei motivi per cui questa band e stata cosi capace di donarci serenita e gioia. ."Sparks Of The Tempest" ridona linfa alla vena hardeggiante e alla voce di Steinhardt.Ancora un grande lento piu pomposo del precedente.con "Nobodys Home" prima della chiusura in bellezza di "Hopelessly Human",grande affresco che corona perfettamente il disegno di ispirazione umanistica tratteggiato dallalbum,cosi che linconfondibilita di questa musica trova il suo apice.
Dopo aver prodotto cinque album in quattro anni i Kansas impiegano due anni per produrre "Monolith" del 79,in apparenza meno pomposo dei precedenti,ma senzaltro meno barocco ma sempre denso di significati e musicalita magniloquente. "On The Other Side" apre il disco con una leggera propensione per un AOR vivace e hard, e "People Of The South Wind" prosegue tale discorso con un tipico gusto americano;"Angels Have Fallen" ritrova il gusto per il pomp hard tanto caro ai Kansas capaci di esprimerlo al meglio.Invece "How My Soul Cries For You" prende un po di distanza dal progressive per rendersi piu legata all hard rock con Steinhardt localmente in evidenza.Tornano gli sprazzi di grandiosita pomposa,invece,con "A Glimpse Of Home",unesucuzione che ci trasporta al di la dell Atlantico.Il disco si conclude un po in tono minore con gli hard rock "Away From You" e "Stay Out Of Trouble" e con "Reason To be". Nell80 esce poi "AudioVisions",disco in ogni caso fresco nelle composizioni. Con "Relentless" viene centrato un hit con sapore AOR-pomp graziato da un ottimo ritornello ,e dopo lhard romantico di "Anything For You","Hold On" baciata da vissuti emozionali davvero piacevoli e un lento che difficilmente esce dal cuore. Invece "Curtain Of Iron" e un tributo a problematiche socio-politiche mentre "Dont Open Your Eyes" ci riavvicina al tema dei sogni. Dopo "No One Together","Back Door" e "No Room For A Stranger" preparano la dipartita dai Kansas di Steve Walsh,tanto che costituiscono il suo "Testamento":egli dopo aver firmato precedentemente,come anche Kerry Livgren,un valido disco solista,si allontana dalla band madre(lasciando un alone di nostalgia),per dedicarsi poi ai validi Streets. A sostituirlo e chiamato il tastierista John Elefante,ottimo vocalist capace di sostituire al meglio il grande assente e legato al filone christian rock,e cosi nell82 esce "Vinyl Confessions,la cui (opener) "Play The Game Tonight" e ancora piu AOR-oriented impostata come su gioiosita e giocosita."Right Away" and "Fair Exchange" sono pezzi di hard-AOR che hanno in Elefante un interprete diverso da cio che Walsh era,cosi come "Diamonds And Pearls" porta il gruppo su vie certamente non pomp-barocche.Anche "Border Line" risente di influssi hard,mentre la chiusura di "CrossFire" e comunque ottima,trattandosi di un ritorno verso territori pomp esplorati con la solita sagacia e intensita di vissuti.
L83 e lanno di "Drastic Measures",disco che rappresenta il punto piu basso,secondo me,della carriera della band nata a Topeka."Fight Fire With Fire" e un AOR hard piuttosto banale,"MainStream" un pomp debole,"Andi" una nenia carina e solo "Dont Take Your Love Away" riesce a irrorare il disco di AOR solare.Non erano i i Kansas quelli di "Drastic Measures" con un Livgren davvero assente.Kerry tre anni dopo fu sostituito(che perdita drammatica la sua,visto che decise di formare un altro gruppo,abbastanza valido anche se non strabiliante,gli AD) dal genio chitarristico del grande Steve Morse,che in "Power"(86) si espresse a livelli anche superiori in alcuni frangenti a quelli che ha toccato con i Deep Purple,visto che la sua notevole fantasia ha potuto sbizzarirsi meglio con i .. resti dei Kansas.Gia lAOR di "Silhouttes In Disguise" si pone meglio dei pezzi del precedente disco,cosi come la title track.Dopo canzoni meno incisive,"Musicatto" e uno splendida strumentale in cui Morse supera anche i suoi lavori solistici grazie alla vena pomposa e barocca in cui riesce a inserirsi.Vorrei poi sottolineare,oltre a "Tomb 19", la pura bellezza della toccante e struggente "Taking In The View",che ispira davvero vissuti Sognanti.Questi sono ancora i Kansas ! L88 per i Kansas e lanno del ritorno a temi tipicamente americani:"In The Spirits Of Things" e dedicato a una vecchia citta-fantasma dei tempi dellera western.E un disco inusuale essendo davvero un concept.Se non si respira in questi solchi aria di grandiosita pomp,si tratta comunque di opera lodevole,ispirata e positiva.Gia "Ghosts" introduce a parti sonore,se non certo magniloquenti,comunque gradevoli,mentre "One Mind,One Heart" gia dal titolo mostra la continuita con i tipici temi trattati dal gruppo.Due pezzi salgono a livello notevole in questo disco,cioe "RainMaker" e la conclusiva "Bells Of Saint James",questultima rintoccante chiusura degna della cornice di un disco sui generis. Gli 80 per i Kansas si chiudono con un live(89) contenente un inedito,e si apre cosi un periodo di stasi compositiva,ma dopo circa 20 anni dallesordio i Kansas sono ancora vivi. Nel 95 esce "Freaks Of Nature",disco orfano di Dave Hope,sostituito ormai al basso da Billy Greer(anche vocalist),e di Steinhardt il cui posto era stato preso da David Ragsdale,un buon violinista stilisticamente piu melodico anche se meno originale del titolare ma comunque ben inserito nello stile della band,e tuttavia presentante il ritorno del grande Steve "The Voice" Walsh,aiutato alle tastiere da Greg Robert. E un ritorno al tempo stesso verso territori melodici e vissuti hard.Nel 95 i Kansas sono ancora inconfondibili e inimitabili.Se la voce di Steva e un po stentorea e mena limpida che nel passato,lemozione dovuta al riascoltarlo e davvero molto forte. "I can Fly" e un hard pomp che se anche mostra quanto Kerry Livgren e le sue keys si facciano rimpiangere,regala ancora sensazioni tra il poetico e il romantico.Il violino di Ragsdale in "Disperate Times" si esprime a livelli melodici molto coinvolgente mentre la chitarra di Rich "The Pirat" Williams torna a macinare riffs pomp rock.Anche "Hope Once Again" riesce a rallegrarci con il contributo di tutti i musicista,Ragdsdale e Williams sempre in testa,mentre "Black Father" vede la partecipazione di un Walsh a tratti un po piu duro."Under The Knife",nonostante il titolo,ci presenta un grande Walsh,capace di melodicizzare,quando vuole,praticamente tutto,e autore anche di un inserto di synth quando sembrava non ne fosse piu lepoca.Dopo un episodio poco degno del nome e della fama dei Kansas,la title track,dedicata a chi ha la sfortuna di nascere con dei problemi fisici,grazie alla sensibilita di questi musicisti,riesce a esprimere un buon tributo a tale problematica esprimendo la tipica vena hard di questo gruppo dando delle sensazioni sinfoniche grazie a tastiere e violino."Cold Grey Morning" e un po piu pomposa con meno contributo chitarristico,mentre "Peaceful And Warm" in chiusura dellalbum torna un attimo ai tempi dei lenti del tipo di "Lonely Wind" e "Dust in The Wind".E una chiusura un po nostalgica ma come sempre esprime gli alti ideali che hanno contraddistinto la carriera dei Kansas.
Il decennio
e chiuso poi nel 2000 da "Somewhere To Elsewhere" nella cui opener.
Intitolata semplicemente "Icarus Pt II" ci commuovono le note del violino di
Steinhardt,tornato in seno al suo gruppo con la seconda parte del famoso pezzo di
"Masque",e,essendo la formazione originale ormai riunita,a parte il contributo
di Greer,del piano di Kerry Livgren !Anche se sono passati quasi 15 anni e molto rock
e nato,arrivato al successo e poi passato,la magia e ancora in grado di farsi
sentire e apprezzare.Certo,i pezzi del disco in parte sono poco .. gloriosi,con uno
Steinhardt rocker poco incline alla melodia pomp,come in parte era stato nel suoi disco
solistico. Ma pezzi come "The Coming Dawn" per esempio ci mostrano un gruppo non
solo ben amalgamato,ma anche ispirato,a tratti convincente;e pure "Myriam",con
il piano evocativo e gli echi delle glorie passate da segnali piacevoli
contrappuntati dal violino,dalla voce di Steve e anche marcati da suggestioni barocche.
Anche "Look At The Time" a momenti regala sprazzi di sinfonicita pomposa
che compiace le orecchie di chi ha apprezzato i primi dischi . Bellissima invece e
lintroduzione molto pomp di "Distant Vision",canzone che chiude per adesso
il lotto dei pezzi stupendi di questo gruppo descrivendo il contenuto visionario di un
sogno con tutte le componenti della band orchestrate dalle tastiere di Livgren e dalla
voce di Steve Walsh. Sempre nel 2000 sia Kerry Livgren che Steve Walsh hanno prodotto un
album solistico,il primo con solo un paio di buoni pezzi e il secondo piu
convincente. I Kansas non sono ancora andati in pensione, perche gli ideali che ne
hanno caratterizzato la carriera non possono morire, ne moriranno finche ci
saranno vissuti sublimi. La leggenda e i sogni continuano.
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