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CLASSICS REWIEW 

 

THE FLYING BURRITO BROTHERS

“The Gilded Palace Of Sin”

original released from A&M

in 1968[PP1] 

 

Diversamente dagli avvenimenti e dalle mode che hanno contrassegnato il ricco e sfaccettato panorama della rock music dal giorno della sua nascita ad oggi, l’evoluzione della country music nel corso dei decenni,concettualmente, non ha subito una grossissima metamorfosi stilistica e questo sostanzialmente almeno fino alla fine degli anni ’60.In effetti fino a quel periodo il genere musicale in questione, era intimamente ad appannaggio della tradizione americana,per cui in Europa e soprattutto in Italia si è dovuto attendere un bel po’per farne  conoscenza .

Il 1968 è stato un anno importantissimo poiché, in California, viene gettato il seme da cui germinerà l’”albero magico” del country moderno,i cui frutti saranno quei nomi di sicuro prestigio come:Byrds,Creedence,Buffalo Springfield e Flying Burrito Bros.,che, finalmente, potranno esportare il proprio sound al di là dei confini degli States,suscitando diffuso interesse anche nel resto del mondo.In quell’anno infatti il seminale “Sweetheart Of The Rodeo”dei Byrds aveva di poco anticipato l’uscita di questo mitico album,dando inizio al provvidenziale recupero delle radici legate alla tradizione rurale.Il filo che unisce i due prodotti, non è affatto casuale poiché, all’indomani dell’uscita del disco dei Byrds, due degli elementi chiave del gruppo, nelle figure di Gram Parsons e Chris Hillman, si staccarono per dar vita al progetto Flying Burrito,portandosi appresso,oltre al considerevole bagaglio tradizionale,un ingegnosa ed innovativa originalità,soprattutto per quanto riguarda la scrittura dei brani.

Il primo dato che balza all’occhio scorrendo i titoli è che,a parte due composizioni non originali, le altre nove sono firmate da membri del gruppo soprattutto dal binomio Parsons/Hillman.Il secondo dato importante è quello riguardante i testi;si lasciano da parte per un attimo le tematiche classiche tanto care all’Old Country,quindi basta cuori infranti e grandi bevute bensì spazio a temi più legati  alla contemporaneità di allora.Non dimentichiamo che siamo appena all’indomani del Flower Power! Inoltre,leggendo le note interne, possiamo notare che i comprimari di tale impresa sono il bassista e pianista Chris Ethridge e il pedal steel guitarist Sneeky Pete Kleenow importantissimo nell’economia del suono e dell’arrangiamento(basti ascoltare l’assolo di steel con distorsore nel brano introduttivo Christine’s Tune).

Le parti vocali sono tutte affidate a Chris Hillman che si destreggia anche con guitars & mandolin e a Gram Parsons che si alterna fra guitars & keyboards.Un discorso a parte lo merita Gram Parsons, considerato all’unanimità il padre del futuro Country – Rock, quello miliardario di nomi come : Eagles,America,Poco e molti altri protagonisti della West Coast negli anni a venire che raccoglieranno questa preziosa eredità.Nonostante la sua prematura scomparsa, avvenuta nel settembre del 1973,è incredibile solo immaginare quanti musicisti abbiano preso ispirazione dal suo genio;basti pensare a gente come i Rollingstones,con i quali strinse una proficua collaborazione,che sfocerà in brani come “Sweet Virginia”,”Dead Flowers”,”Torn And Frayed”,”Country Honk”ed altri ,dove il country è presente veramente  in dosi massicce.

Accendiamo quindi il nostro CD player e lasciamoci trasportare dalle magiche note dell’ultra coverizzata Sin City, dall’epica Hot Burrito#1&2 ripresa anche da Elvis Costello oppure dalla conclusiva Hippie Boy vero e proprio poema di quei fervori giovanili. Da segnalare, inoltre, la stupenda “Wheels”di cui se ne ricordano varie versioni tra cui una molto bella di Emmilou Harris, la briosa “My Uncle” cantata a due voci ed infine i due brani non originali “Do Right Woman” e “Dark End Of The Street” che ben si fondono con il resto.

Buon ascolto dunque ed arrivederci al prossimo episodio.

(Doda Amedeo.)

                                            

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